Per il Consorzio italiano biogas, il settore può garantire il 10% del consumo nazionale di gas e trainare il Pil agricolo del 5%
«L’industria italiana del biogas – sostiene Piero Gattoni, presidente del CIB – è già per dimensioni la seconda in Europa, dopo la Germania. Facendo ricorso ad effluenti zootecnici, prodotti agricoli e sottoprodotti agroindustriali, secondo i principi del “biogas che fa bene al Paese”, con 400 mila ettari di terreno agricolo e l’utilizzo di biomasse residuali il nostro settore è in grado di soddisfare almeno il 10% del consumo attuale di gas naturale in Italia. Si tratta di una grande opportunità, a cui fino a questo momento non è stata data la giusta attenzione nei numerosi dibattiti pre-elettorali».
E per non mancare questa opportunità servono oggi normative chiare e certe accanto al contribuito di investimenti pubblici a sostegno dell’innovazione e della cooperazione tra i migliori centri di ricerca italiani ed europei. Il Consorzio italiano biogas chiede inoltre una classificazione del digestato con regole di utilizzo omogenee su tutto il territorio nazionale, una maggiore chiarezza sui limiti di emissione degli impianti con cogeneratori inferiori al megawatt.