La piattaforma nasce con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo e la commercializzazione di soluzioni combustibili a basso tenore di carbonio
(Rinnovabili.it) – Le due settimane di negoziati della COP22 di Marrakech, chiusasi venerdì notte, hanno dato i natali ad una fitta serie di iniziative parallele all’insegna della transizione energetica verde (almeno sulla carta). Una di queste è la Biofuture Platform, impegno non vincolante preso da 13 nazioni sul fronte dei biofuel edella bioeconomia in generale.
“Una motivazione importante per la realizzazione Biofuture Platform è l’urgente bisogno di soluzioni immediatamente scalabili e sostenibili per ridurre le emissioni di carbonio nel settore dei trasporti. Il comparto è uno dei più impegnativi sul fronte della mitigazione e rappresenta circa il 23% delle emissioni mondiali di gas a effetto serra legate all’energia secondo l’IPCC”.
La piattaforma nasce con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo e la commercializzazione di soluzioni combustibili a basso tenore di carbonio, le tecniche per la loro produzione e per la valorizzazione dei sottoprodotti.
Il progetto cerca di contribuire a suo modo agli impegni stabiliti, non solo con l’Accordo di Parigi, ma anche con Rio + 20 e con la formulazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, ma alcuni punti appaiono abbastanza fumosi. Uno degli ambiti chiave della Piattaforma saranno i biofuel avanzati, o più precisamente quelli ottenuti dalla biomassa legnosa (seconda generazione).
Ma il Paese a capo dell’iniziativa, il Brasile, è tra le nazioni in cui la deforestazione mostra i segni più evidenti di una lotta senza pari. Capire come si tradurranno sul fronte pratico i target della Piattaforma non è immediato, e solleva legittimi dubbi sulla reale sostenibilità dell’intero progetto.
Tra le azioni che i 13 partner implementeranno fanno parte anche la promozione della collaborazione e del dialogo internazionale tra i responsabili politici, l’industria, il mondo accademico e le altre parti interessate. Insieme, inoltre porteranno avanti la discussione su come valutare in modo efficace, condividere e promuovere pratiche sostenibili per la produzione di biomassa e l’intero ciclo di vita della catena del valore. Al progetto hanno aderito fin’ora Argentina, Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Finlandia, India, Italia, Marocco, Paraguay, Svezia, Stati Uniti d’America e Uruguay.