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Biofuel VS fotovoltaico: gli EV vincono sul motore a scoppio

Un team di ricercatori ha scoperto che in termini di efficienza è più conveniente utilizzare il fotovoltaico per produrre l'elettricità necessaria agli EV che i biocombustibili per i motori a scoppio

(Rinnovabili.it) – Per effettuare un lungo viaggio meglio scegliere l’auto elettrica o una vettura alimentata con biocombustibile? A cercare di togliere ogni dubbio un recente rapporto pubblicato dalla rivista Environmental Science & Technology che sta tentando di dimostrare quanto la fonte energetica solare sia efficiente. Confrontando l’efficienza della conversione di colture energetiche in biofuel con quella della produzione di energia elettrica attraverso impianti fotovoltaici i risultati dell’indagine hanno decretato un unico vincitore: il fotovoltaico.

 

Due esperti dell’Università norvegese della scienza e tecnologia, James Kallao e David Stoms, guidati da Roland Gayer dell’università della California hanno condotto lo studio partendo da tre fattori: in che modo il fotovoltaico e i biocarburanti incidono sul territorio, la quantità di gas serra emessi e il ciclo di vita dei gas serra rilasciati a seconda della diversa tecnologia.

Il risultato è che ad oggi la maniera più conveniente, efficiente e produttiva rimane l’uso del sole per la generazione di energia da impianti fotovoltaici.

I ricercatori hanno spiegato che la più efficiente delle biomasse ha bisogno di una superficie 30 volte maggiore a quella necessarie ad un impianto fotovoltaico per produrre la stessa quantità di energia, senza dimenticare che nell’intero ciclo di vita la tecnologia di conversione solare ha bisogno di meno energia  e produce meno emissioni. Per parlare in termini di prestazioni è stato calcolato che la fotosintesi è un processo con un’efficienza dell’1% contro il 10% del fotovoltaico. In questo modo appare chiaro che abbassando i costi delle vetture, la mobilità elettrica potrebbe diventare davvero la scelta del futuro.

Tutte le fasi necessarie a rendere un terreno coltivabile, che vanno quindi dall’aratura alla raccolta fino al trasporto della materia prima e ai trattamenti di raffinazione, sono processi che hanno bisogno di una grande quantità di energia che secondo i ricercatori supera addirittura quella che poi si riesce ad ottenere sfruttando il biocombustibile.

Da queste deduzioni deriva la consapevolezza che investire nei biocombustibili, hanno dichiarato i ricercatori, risulta essere la scelta sbagliata in un momento storico in cui abbiamo a disposizione la tecnologia che può fare la differenza: il fotovoltaico.