(Rinnovabili.it) – Il Global Renewable Fuels Alliance (GRFA) ha presentato uno studio relativo alla produzione di biocarburanti a livello mondiale nel 2010 che ha quantificato quasi 1,4 milioni di posti di lavoro creati dal settore, e un valore di due milioni di euro che potrebbe essere raggiunto entro il 2020. A dominare il mercato mondiale il Brasile con 470.000 lavoratori, a seguire gli Stati Uniti (420.000) e l’Unione europea (222.000), mentre tra i maggiori produttori di materia prima spicca la Malesia con l’olio di palma.
Lo studio, “Il contributo dei biocarburanti all’economia globale” della GRFA, ha quindi esaminato il valore dei biocarburanti nell’economia mondiale andando oltre la sola produzione di etanolo negli Stati Uniti e in Brasile e di biodiesel in Europa. Il dato più significativo infatti è che il settore intero ha contribuito a livello mondiale muovendo oltre 213 milioni di euro e tenendo in considerazione l’intera catena di produzione partendo dai semi fino al prodotti finito.
A tal proposito il segretario generale dell’ePURE (European Renewable Ethanol Association) ritiene che “la relazione dimostra che l’industria dei biocarburanti contribuisce notevolmente al benessere globale, perché, come la produzione aumenta, i benefici economici sono massimizzati”. In particolare è stato evidenziato che ePURE ha aggiunto 70.000 posti di lavoro all’industria europea dell’etanolo nel 2010 e dovrebbe aumentare la quota di altri 200.000 entro il 2020. Tuttavia, in Europa, l’industria più potente è quella di biodiesel, che impiega 151,840 lavoratori e prevede di raggiungere 283.000 nel 2020.