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Biofuel, accordo tra la marina militare italiana e quella USA

L’intesa, che verrà firmata il prossimo 2 aprile avrà come obiettivo l'interoperabilità dei carburanti di nuova generazione per le navi e per gli aeromobili

Biofuel, accordo tra la marina militare italiana e quella USA(Rinnovabili.it) – L’energia verde è ormai entrata a pieno titolo nelle mire del comparto militare. Ad allettare il settore sembrano essere soprattutto le potenzialità dei biofuel di ultima generazione come dimostra il Pattugliatore d’altura Comandante Foscari, prima nave dell’esercito italiano ad aver sperimentato una miscela contenente al 50% green diesel per la propulsione e la generazione elettrica a bordo.

Ed è proprio grazie all’esperienza acquisita che la marina militare italiana è pronta a siglare un accordo con la controparte americana, la US Navy, dedicato ai biocombustibili. L’intesa, che verrà firmata il prossimo 2 aprile presso la nuova bioraffineria Eni di Porto Marghera, avrà come obiettivo l’interoperabilità dei carburanti di nuova generazione per le navi e per gli aeromobili. Anche la marina statunitense infatti, ha in questi anni testato con successo l’alimentazione a base di miscele di biofuel, sperimentando sia combustibili a base di alghe che l’innovazione del Gas-to-Liquids (GTL), processo che permette di estrarre l’anidride carbonica disciolta in acqua e convertirla cataliticamente in combustibile per aviogetti.

 

L’accordo verrà, non a caso, firmato presso la “green refinery” di Marghera: propri qui infatti, a partire dal prossimo mese, inizierà la produzione in scala del Green F76 di “Flotta Verde”, il progetto nato dall’esigenza operativa di individuare un prodotto alternativo al combustibile navale di origine fossile (gasolio codice NATO F76), utilizzato a bordo delle Unità Navali dei paesi dell’Alleanza. La sperimentazione continuerà per certificare le unità navali della base di Taranto. “Navi militari eco-efficienti  – spiega il sito dell’esercito – permetteranno in futuro di ridurre il consumo di derivati petroliferi, contribuendo al raggiungimento degli impegni assunti dall’Italia e dall’Unione Europea in campo internazionale sul contenimento delle emissioni di inquinanti atmosferici e di gas serra, in accordo con le linee guida della Strategia Energetica Nazionale”.