(Rinnovabili.it) – Nonostante recenti rapporti additassero il settore aereo di aver bassi margini di riduzione degli inquinanti Richard Branson, fondatore della Virgin Atlantic, prevede per il prossimo decennio una netta riduzione delle emissioni nocive generate dagli aerei. I biocarburanti potrebbero infatti soddisfare le esigenze del settore, ha dichiarato l’imprenditore annunciando il lancio di una nuova classifica sulla sostenibilità delle aziende produttrici di biofuel.
La metà del carburante utilizzato dalle compagnie potrebbe presto essere sostituito da carburante green, addirittura entro la fine del decennio riferisce Branson, coofondatore del neonato RenewableJetFuels.org, sito web che mette in collegamento oltre 40 aziende produttrici di carburanti verdi per l’aviazione oltre a ricercatori e consumatori.
L’azienda neozelandese Lanzatech che al momento sta sperimentando in collaborazione con la Virgin un nuovo metodo di produzione di biocarburanti reimpiegando i gas di scarico delle acciaierie assieme alla californiana SG Biofuels si posiziona ai vertici della classifica. L’impegno della Solazyme e della Nestle porta le compagnie ad essere citate nella top ten.
La convinizione di Branson che l’aviazione si convertirà con successo al biofuel deriva soprattutto dal continuo aumento dei costi dei carburanti tradizionali che ha portato il settore a spendere almeno 200 miliardi in carburante nel solo 2011, contro i 140 miliardi spesi nel 2010.
“Una volta che il processo prenderà piede, arrivare al 50 o al 100 per cento di biocarburante sostenibile non è irrealistico”, ha detto riferito l’imprenditore. “Il carburante per l’aviazione rappresenta il 25-40 per cento dei costi di gestione delle compagnie aeree, così il settore si è aperto ai nuovi combustibili. Stiamo andando nella giusta direzione”, ha proseguito Branson “L’industria potrebbe passare dall’essere una delle più inquinanti ad una delle più pulite in 10 anni. Stiamo investendo in diverse società e stiamo davvero cominciando a vedere la svolta.”