Tra il 2009 e il 2013, le società europee produttrici di biocarburanti si sono presi in 6 milioni di ettari nell’Africa sub-sahariana
Secondo l’Associazione umanitaria, ora l’Unione europea ha la possibilità di rivedere la sua direttiva sulle energie rinnovabili (RED) e di “tener conto delle ripercussioni sociali impreviste delle sue politiche sui biofuel”. Tali effetti includono prezzi alti dei prodotti alimentari e, di conseguenza, fame e malnutrizione, a cui si aggiunge l’espropriazione dei terreni e la violazione dei diritti umani. La relazione presentata in questi giorni da Bruxelles sull’impatto sociale delle politiche di biocarburanti non soddisfa in alcun modo l’ONG che oggi pertanto raccomanda agli Stati membri e il Parlamento europeo per migliorare la proposta della Commissione e di rivedere la RED avviando una graduale eliminazione di tutte agro-energie basate sulla coltivazione della terra entro il 2020. Inoltre, sollecita l’Esecutivo europeo a intervenire introducendo criteri sociali obbligatori e misurabili per le scorte di mangimi e biocombustibili.