Processando le bucce d’arancia con le microonde ad alta potenza si possono isolare sostanze chimiche utili per la produzione di carburanti green con la promessa di ridurre il quantitativo dei rifiuti prodotti dall’industria alimentare
(Rinnovabili.it) – Il forno a microonde aiuta a cucinare in maniera veloce molti cibi ma sembra che questo non sia l’unico vantaggio da attribuire alla tecnologia. Utilizzando le microonde per processare i rifiuti alimentari si potrebbero infatti ottenere prodotti chimici e biocarburanti. Un doppio guadagno quindi perchè producendo biofuel si andrebbe a ridurre il quantitativo di rifiuti alimentari accumulati.
La rivelazione è stata rilasciata dal professor James Clark dell’Università di York, durante lo svolgimento del Festival della Scienza britannico di Bradford, che ha precisato come utilizzando le microonde ad alta potenza si è in grado di processare qualsiasi tipo di rifiuto organico contenente cellulosa, con la prospettiva di realizzare entro l’anno un impianto prova a York.
I rifiuti organici sono infatti un tipo di scarto inevitabile per l’industria alimentare come anche per i consumatori e per la piccola e grande ristorazione. Un esempio tra tutti quello dell’industria brasiliana che produce succo d’arancia dove ogni anno si scartano circa otto milioni di tonnellate di bucce di frutta lavorata per l’estrazione del succo.
A tal proposito il progetto OPEC Orange Peel Exploitation Company sta cercando di portare la nuova tecnologia da York al Brasile dove sfruttando questi rifiuti si potrebbero ottenere carburanti e prodotti chimici.
Nonostante il processo sia ancora in fase sperimentale, i ricercatori sono molto ottimisti circa i numerosi vantaggi che potrebbero derivare dalla lavorazione delle bucce d’arancia, dalle quali si potrebbe estrarre, ad esempio, limonene da destinare all’industria dei profumi espandendo l’utilizzo delle microonde a tanti altri prodotti biologici di scarto.