Utilizzando gli scarti delle pannocchie come catalizzatori due scienziati sono riusciti ad ottenere biofuel in maniera ancora più ecologica
Mentre Aracon stava concludendo un suo lavoro a fine 2010 è riuscito a contattare il suo collega, esperto di biocarburanti, nanomateriali e nanoparticelle supportate decidendo di inviargli la documentazione ottenuta fino a quel momento. “Abbiamo ottenuto simultaneamente una transesterificazione (dei trigliceridi) e una esterificazione (degli acidi grassi) per la produzione di esteri metilici di acidi grassi (biodiesel), ottenendo un biocarburante molto più ecologico dall’olio di frittura usato. Inoltre, il materiale carbonioso utilizzato come catalizzatore è derivato dagli scarti delle pannocchie, rifiuti alimentari presenti in larga misura nelle Filippine.
Questo nuovo metodo, ha spiegato Luque, presenta numerosi vantaggi rispetto ai tradizionali metodi che utilizzano il sodio o il potassio come catalizzatore omogeneo, soprattutto quando gli oli usati contengono molti acidi grassi. Il procedimento convenzionale lascia nel biocarburante residui oleosi mentre la nuova tecnologia permette di ottenere un biofuel “pulito” che non ha bisogno di una ulteriore raffinazione. Il catalizzatore utilizzato nel nuovo processo invece è recuperabile e riutilizzabile “Si tratta di un materiale economico e compatibile con l’ambiente che deriva da biomasse e ha scoperto che potrebbe avere anche altre applicazioni come cromatografia e per intrappolare la CO2.