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Biofuel da olio di frittura? Sì, ma ancora più green

Utilizzando gli scarti delle pannocchie come catalizzatori due scienziati sono riusciti ad ottenere biofuel in maniera ancora più ecologica

(Rinnovabili.it) – Rafael Luque, ricercatore presso l’Università di Córdoba, e Rick Arancon Arneil, un laureato nelle Filippine hanno sviluppato congiuntamente un nuovo modo di produrre biodiesel in maniera più ecologica e più economico. Il sistema riesce a produrre combustibile di qualità da oli vegetali usati per la frittura, utilizzando come catalizzatore un materiale carbonioso ottenuto dagli scarti delle pannocchie. Tutto questo grazie alla comunicazione stabilita nel social network per scienziati ResearchGATE, che ha permesso l’incontro tra i due esperti e che ad oggi conta già 1,7 milioni di utenti in quasi 200 paesi, cresciuto a un tasso compreso tra 4.000 e 5.000 utenti ogni mese.

Mentre Aracon stava concludendo un suo lavoro a fine 2010 è riuscito a contattare il suo collega, esperto di biocarburanti, nanomateriali e nanoparticelle supportate decidendo di inviargli la documentazione ottenuta fino a quel momento. “Abbiamo ottenuto simultaneamente una transesterificazione (dei trigliceridi) e una esterificazione (degli acidi grassi) per la produzione di esteri metilici di acidi grassi (biodiesel), ottenendo un biocarburante molto più ecologico dall’olio di frittura usato. Inoltre, il materiale carbonioso utilizzato come catalizzatore è derivato dagli scarti delle pannocchie, rifiuti alimentari presenti in larga misura nelle Filippine.

Questo nuovo metodo, ha spiegato Luque, presenta numerosi vantaggi rispetto ai tradizionali metodi che utilizzano il sodio o il potassio come catalizzatore omogeneo, soprattutto quando gli oli usati contengono molti acidi grassi. Il procedimento convenzionale lascia nel biocarburante residui oleosi mentre la nuova tecnologia permette di ottenere un biofuel “pulito” che non ha bisogno di una ulteriore raffinazione. Il catalizzatore utilizzato nel nuovo processo invece è recuperabile e riutilizzabile “Si tratta di un materiale economico e compatibile con l’ambiente che deriva da biomasse e ha scoperto che potrebbe avere anche altre applicazioni come cromatografia e per intrappolare la CO2.