Rinnovabili

Bioetanolo da gas di scarto, al via il primo impianto industriale

Bioetanolo da gas di scarto, al via il primo impianto industriale

 

(Rinnovabili.it) – Quando si dice bioetanolo, si pensa subito alla canna da zucchero. Nonostante i progressi raggiunti nella produzione di questo biofuel, la materia prima numero uno nella produzione su larga scala rimane ancora una coltura alimentare. In realtà però questo alcol può essere ottenuto anche da altre fonti, come la canna comune, la cellulosa o addirittura i gas di scarico; ed è proprio quest’ultima voce ad aver dato vita importante progetto industriale in Europa. Tre società – ArcelorMittal, LanzaTech e Primetals Technologies – hanno stretto un nuovo accordo per realizzare il primo impianto europeo di produzione, su scala commerciale, di bioetanolo da gas di scarto.

I gas in questione sono quelli prodotti come rifiuto dell’attività siderurgica. L’acciaio, infatti, è ottenuto tramite un processo chimico che si traduce in alti livelli di monossido di carbonio, il più delle volte bruciato o utilizzato per riscaldare e alimentare l’acciaieria. In entrambi i casi, il monossido di carbonio viene bruciato liberando CO2.

La tecnologia, cuore del progetto, è stata messa a punto dalla neozelandese LanzaTech, società attiva nel settore del riciclaggio del carbonio: il processo recupera il biossido di carbonio della produzione dell’acciaio per darlo in pasto ai batteri geneticamente ingegnerizzati, del ceppo del Clostridium autoethanogenum. La fermentazione microbica permette di ottenere alcoli a catena libera. A regime il nuovo impianto – che verrà realizzato presso lo stabilimento siderurgico di ArcelorMittal a Gand, in Belgio – dovrebbe produrre 47.000 tonnellate di bioetanolo l’anno, un quantitativo in grado di alimentare mezzo milione di auto a bifuel. “Ogni tonnellata di bioetanolo prodotto, elimina 5,2 barili di benzina mentre nel contempo riduce le emissioni di CO2”, spiega una nota stampa dell’iniziativa. I lavori di realizzazione partiranno quest’anno, ma la produzione non inizierà prima della metà del 2017. Le tre società sono convinte inoltre che se si mettessero pienamente a frutto le potenzialità di questa tecnologia, solo in Europa si potrebbero produrre in questo modo circa 500.000 tonnellate di bioetanolo all’anno.

Exit mobile version