Adani: “Non esiste ancora un mercato consolidato per il riutilizzo di questi scarti. Esistono però aziende che stanno lavorando, con notevole lungimiranza"
Il convegno servirà da occasione per fare il punto della situazione su un mercato che seppur non ancora consolidato, sta dimostrando potenzialità sorprendenti. Attualmente gli scarti agroindustriali sono reimpiegati nella produzione energetica(biogas) e/o in quella del compost da distribuire sui terreni come ammendante organico, tuttavia “grazie agli studi condotti e alle innovative tecnologie oggi disponibili – prosegue Adani – è possibile estrarre molecole ad elevato valore aggiunto come polifenoli, carboidrati, omega 3, omega 6, pigmenti che possono essere utilizzati nella produzione alimentare, farmaceutica, cosmetica a cui questo mercato di riferimento guarda con sempre maggiore interesse”.
L’interesse finanziario destinato a innovazione e ricerca scientifica rappresenta però ancora il tasto dolenti nel mercato italiano. “I quantitativi di scarti industriali, come abbiamo visto, non mancano, le idee applicative per come sfruttarli al meglio nemmeno. I finanziamenti da destinare a portare avanti un processo così interessante invece languono e rischiano, come peraltro avviene in altri settori, di confinarci nel fondo della classifica destinata alla ricerca scientifica”.