Cresce rapidamente il settore della bioeconomia europea spinta dalla necessità di abbandonare i combustibili fossili e smuovere l'economia
Parte dell’attenzione è rivolta al settore dei biocarburanti, alternative meno inquinante ai combustibili fossili, altamente inquinanti che potrebbero presto sostituiti in larga parte dalla biomassa fermentata e convertita in una vasta gamma di materiali utilizzando enzimi e microrganismi. Il settore, di cui l’Europa è leader, teme però al momento la concorrenza internazionale anche se continua l’impegno nel comparto di ricerca e sviluppo stimolato dalla necessità di ridurre l’importazione e il consumo di combustibili fossili.
Al momento la bioeconomia europea vanta un fatturato di circa 2 milioni di euro e impiega circa 22 milioni di persone, che rappresentano il 9% dei lavoratori dell’Ue sostenuti anche grazie ad un’iniziativa europea nata nel 2012 a sostegno del settore, strategia denominata “Innovating for Sustainable Growth: a Bioeconomy for Europe”. Lo scopo è quello di spostare gradualmente i consumi europei verso un maggiore impiego di di risorse rinnovabili, garantendo la comunicazione e lo scambio di competenze attraverso i diversi settori. Le conclusioni delle riflessioni sul futuro del comparto saranno affrontate il 14 e 15 febbraio a Dublino nella conferenza Bioeconomy Stakeholder.