Maria Rosaria Di Somma rivela che, sotto l'aumento dei flussi d’importazioni a basso costo, la produzione italiana dovrebbe scendere nel 2011 di circa 18 per cento
Di Somma ha segnalato infatti che le importazioni di biodiesel sui volumi totali immessi al consumo è passato da quota 29% del 2008 al 51% del 2010, rischiando di arrivare addirittura al 70% entro la fine del 2011. Il problema principale, secondo il numero uno dell’Assocostieri è da ricercare in una politica di dazi che ne sta distorcendo il mercato. Molti dei maggiori produttori mondiali sono agevolati da imposte di export più favorevole mentre, in Italia, la produzione di biodiesel paga ancora un’aliquota di tassazione maggiore. La conseguenza, rivela Di Somma è che “buona parte dell’obbligo di utilizzo di biocarburanti viene infatti soddisfatto con biodiesel proveniente da Paesi extracomunitari”. Il consiglio è quello di attivare, al pari di altri Paesi Europei come Belgio, Grecia, e Francia politiche nazionali di settore attraverso agevolazioni fiscali o particolari incentivi, che argino la crescente “concorrenza sleale”.