Il primo raccolto del tabacco energetico è stato ottenuto all’inizio di quest’anno e la Boeing ha annunciato che il volo di prova sarà effettuato a breve
(Rinnovabili.it) – Il tabacco si è finalmente ritagliato uno spazio di tutto rispetto nel settore dei biocarburanti, grazie ad un’iniziativa portata avanti in Sud Africa. Proprio qui è partito infatti lo scorso anno il progetto Solaris, iniziativa che ha raccolto anni di ricerca su come trasformare questa pianta in carburante per l’aviazione. Ai risultati raggiunti in laboratorio si è aggiunta proprio ieri una bella notizia: il via da parte dell’RSB, la Tavola rotonda su Biomateriali sostenibili, che ha concesso la sua certificazione di qualità al tabacco energetico.
“Il biocarburante sostenibile per l’aviazione prodotto dalle piante Solaris può ridurre il ciclo di vita delle emissioni di carbonio dal 50 al 75%, assicurando il rispetto della soglia di sostenibilità definita dalla Roundtable on Sustainable Biomaterials (RSB)”.
Si tratta di un particolare ceppo in cui sono state introdotte delle mutazioni (mutagenizzazione) che ne massimizzano la produzione di fiori, semi (a scapito della produzione di foglie) e di biomassa per finalità produttive di biogas, e di cui l’italiana Sunchem Holding detiene i diritti esclusivi. Il seme contiene circa il 40% di olio e dalla spremitura a freddo si può ottenere il 33-34% di olio grezzo, ovvero più del doppio del rendimento di colza, soia o girasole. Ciò che resta, essendo privo di nicotina, può essere utilizzato in mangimi per animali.
Il progetto ha testato la coltura affidando il lavoro a contadini e piccoli proprietari commerciali nella provincia di Limpopo. Il primo raccolto si è ottenuto all’inizio di quest’anno e la Boeing, sponsor del progetto, ha annunciato che il primo volo di prova sarà effettuato a breve. Intanto le società aeree sono già in fila per testare il fuel jet ottenuto da questo tabacco mutato: la South African Airways (anch’essa partner di Solaris) sta progettando di fare affidamento su biocarburanti dal tabacco per la metà del suo approvvigionamento di combustibile Jet presso l’aeroporto internazionale di Johannesburg entro il 2023. La società italiana ha invece rivelato di voler portare il progetto di produzione anche in Malawi e Zimbabwe.