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Biodiesel, la UE si protegge dall’export di Argentina e Indonesia

Garofalo (EBB): "I prezzi della soia, la materia prima, sono più costosi in Europa del biodiesel stesso importato da Indonesia e Argentina"

(Rinnovabili.it) – Dopo l’export degli Stati Uniti, tocca a quello di Argentina e Indonesia passare sotto la lente indagatrice di Bruxelles. La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ha pubblicato lo scorso 28 agosto l’ “Avviso di apertura di un procedimento antidumping relativo alle importazioni di biodiesel” prodotto in questi due paesi. L’indagine segue la denuncia presentata lo scorso 17 luglio 2012 dallo European Biodiesel Board (EBB) per conto delle società che rappresentano oltre il 80% della produzione totale di biodiesel dell’Unione; secondo EBB e i produttori rappresentati le importazioni argentine ed indonesiane per questo tipo di prodotto verrebbero attualmente vendute sottocosto arrecando un danno notevole all’industria europea. “La denuncia di dumping  – si legge nel documento – ad opera dei paesi interessati si basa sul confronto tra il prezzo sul mercato interno e il prezzo (franco fabbrica) all’esportazione del prodotto in esame esportato nell’Unione”.

“I prezzi della soia, la materia prima, sono più costosi in Europa del biodiesel stesso importato da Indonesia e Argentina,” spiega Raffaello Garofalo, segretario generale dell’EEB. “E’ come dire che l’acciaio costa più della macchina finita. E’ impossibile competere”. La Commissione europea ha annunciato nella Gazzetta che in entrambi i paesi interessati i prezzi sul mercato interno della principale materia prima utilizzata nella produzione del prodotto in esame risultano distorti a causa dell’esistenza di un sistema di tasse differenziate all’esportazione.  Secondo il diritto comunitario, ora Bruxelles può ordinare alle autorità doganali di imporre misure di compensazione e antidumping a seguito di una richiesta valida da un organismo del settore e la consultazione con gli Stati membri dell’UE.