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Biodiesel: l’Indonesia tenta di correre ai ripari sull’olio di palma

Per sostenere la domanda di olio di palma, il presidente Indonesiano Widodo cerca di modificare la sua produzione di biodiesel puntando gradualmente al programma B50 (carburante con una percentuale di bio-contenuto del 50%).

Biodiesel
Credits: Tafilah Yusof da Pixabay

Per contrastare la crisi dell’esportazione, l’Indonesia annuncia il programma B40 per aumentare la percentuale bio nel suo diesel.

 

(Rinnovabili.it) – A novembre, l’Unione Europea ha deciso di istituire delle tasse sulle importazioni del biodiesel indonesiano, dando così un ulteriore colpo ai produttori asiatici dopo che, a marzo, i 28 Stati membri avevano stabilito che l’olio di palma sarebbe dovuto essere gradualmente eliminato dai carburanti per la mobilità sostenibile. I dazi, che per consuetudine rimangono in vigore cinque anni, sono stati fissati tra l’8% e il 18%.

 

La ragione dell’imposta sul biodiesel dipende da un sistema di sussidi, di cui dispone l’Indonesia, considerato ingiusto dall’Unione Europea. Secondo la Commissione, infatti, i produttori indonesiani hanno venduto a prezzi ingiustamente bassi grazie al beneficio tratto da sovvenzioni, agevolazioni fiscali e accesso a materie prime al di sotto dei prezzi di mercato. Ciò avrebbe rappresentato una vera e propria concorrenza sleale per i produttori dell’eurozona. L’UE, insieme alla Cina, è uno dei maggiori mercati per le esportazioni di biodiesel e, per tutta risposta, il governo indonesiano ha minacciato di imporre dei dazi doganali sui prodotti lattiero-caseari europei.

 

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Ma non solo. La strategia a medio e lungo termine dell’Indonesia viene annunciata oggi, e riguarda l’attuazione di un programma di produzione di biodiesel B40 (carburante con una percentuale di bio-contenuto del 40%) tra il 2021 e il 2022, volto ad aumentare la percentuale di olio di palma all’interno del carburante.

 

La ragione addotta dal presidente indonesiano Joko Widodo è quella secondo cui, aumentando la percentuale di prodotto bio nel carburante, si possa sostenere il mercato e la domanda dell’olio di palma, che a causa delle politiche ambientali europee rischia una grave crisi delle esportazioni ma che rappresenta, allo stesso tempo, la principale fonte di ricchezza di paesi come Indonesia e Malesia. Il presidente vede il programma B40 sul biodiesel, dunque, come un modo per compensare l’attuale deficit. Addirittura, nei piani del paese ci sarebbe quello di raggiungere una percentuale del 50% nel biodiesel, ma Widodo ha sottolineato che l’Indonesia potrebbe non disporre di una quantità sufficiente di olio di palma per andare oltre il 50% di contenuto biologico.

 

Nel 2017, l’Indonesia aveva lanciato un sistema di reimpianto di palma per raddoppiare la produttività dei piccoli agricoltori e aveva pianificato di sostituire i vecchi alberi in oltre 2,4 milioni di ettari entro il 2025. Tuttavia, un funzionario del governo ha dichiarato a settembre che il paese può ripiantare solo 180.000 ettari di superficie di piantagione all’anno, a causa delle difficoltà incontrate dai piccoli proprietari nell’ambito della certificazione di sostenibilità.

 

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