Nuovi target per i biocarburanti degli Stati uniti
(Rinnovabili.it) – Ben 20,82 miliardi di galloni per il 2023. Ossia quasi 79 miliardi di litri. A tanto ammonta il nuovo obiettivo degli Stati Uniti per i biocarburanti nazionali. Lo riporta la nuova proposta dell’Agenzia di Protezione Ambientale (EPA) per il programma governativo Renewable Fuel Standard. In un intervento benedetto dal comparto agricolo ma fortemente osteggiato da ambientalisti e lobby petrolifera, l’EPA ha incrementato gli obiettivi per bioetanolo e biodiesel da miscelare nelle forniture nazionali di carburanti per il 2023, 2024 e 2025. Si tratta della prima volta che l’EPA interviene su un tale tema. Fino a ieri, infatti, le quote di biofuel erano definite dall’Energy Independence and Security Act, atto del 2007 che, tuttavia, aveva definito i volumi da miscelare solo fino all’anno 2022.
“Il Renewable Fuel Standard è fondamentale per aiutare a incorporare una maggiore quantità di nostrani nel mercato. Questa proposta sostiene i combustibili rinnovabili a basse emissioni di carbonio e cerca il contributo del pubblico sui modi per rafforzare il programma”, ha dichiarato in una nota stampa il capo dell’Agenzia, Michael S. Regan. “Cerchiamo di fornire ai consumatori più opzioni diversificando il mix energetico della nostra nazione”.
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Quali sono i prossimi obiettivi ? Lo spiega bene la tabella dell’EPA. Le quantità sono legate ai RIN – abbreviazione di Renewable Identification Number – crediti generati ogni volta che viene prodotto un gallone di combustibile rinnovabile.
2023 | 2024 | 2025 | |
Biocarburante cellulosico | 0,72 | 1.42 | 2.13 |
Diesel da biomassa | 2.82 | 2,89 | 2,95 |
Biocarburante avanzato | 5.82 | 6.62 | 7.43 |
Combustibile rinnovabile | 20.82 | 21.87 | 22.68 |
Norma supplementare | 0,25 | n / a | n / a |
Secondo l’Agenzia governativa l’intervento proposto aumenterebbe la sicurezza energetica degli Stati Uniti riducendo le importazioni di petrolio degli Stati Uniti di circa 160.000-180.000 barili di petrolio all’anno nell’arco di tempo nel triennio. Ma gli ambientalisti sostengono che la misura provocherà un netto danno ecologico e climatico dal momento che la maggior parte dell’etanolo è ancora prodotto dal mais.
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