di Tommaso Tetro
Dal 2010 taglio 3,7% dei gas serra nei combustibili impiegati in Europa
(Rinnovabili.it) – Dal 2010 c’è stata in Europa una riduzione di emissioni di gas serra dei combustibili fossili del 3,7% rispetto al 2010, in base ai dati forniti dai 28 Paesi membri dell’Ue. Questo quanto emerge dal rapporto della Commissione Europea sulla qualità del carburante con riferimento all’anno 2018; rispetto al 2017 i miglioramenti all’anno sono stati di poco rilievo, con taglio di circa lo 0,3%.
Secondo il documento – appena adottato dalla Commissione – però i passi in avanti variano notevolmente tra i diversi Stati. Ma la raccomandazione che riguarda tutti è di un’azione rapida per arrivare a raggiungere l’obiettivo del meno 6% al 2020, che è un traguardo imposto dalla direttiva sulla qualità dei carburanti per i trasporti rispetto alla linea di demarcazione rappresentata dall’anno preso come riferimento, il 2010.
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Non soltanto questo però. Perché nella direttiva in questioni vengono stabiliti anche stringenti requisiti legati alla qualità dei combustibili destinati ai trasporti; questo per proteggere la salute umana e l’ambiente, ma anche per rendere più sicuri i viaggi su strada in tutta Europa.
Nel 2018 – viene spiegato – i combustibili fossili costituivano la maggioranza della fornitura totale di combustibili; il diesel dominava nella maggior parte dei Paesi UE. I biocarburanti hanno rappresentato il 5,2% della fornitura totale di carburante nel 2018. Il diesel venduto in Ue è stato commercializzato con l’introduzione di quote di biodiesel e oltre il 90% della benzina conteneva bioetanolo.
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In generale – viene segnalato – c’è un elevato livello di conformità ai limiti di qualità in Ue e la maggior parte dei parametri chiave dei combustibili nel 2018 ha rispettato i limiti di tolleranza. E anche la trasparenza è stata un elemento importante, dal momento che tutti gli Stati membri hanno riferito quando sono stati individuati combustibili non in linea.