Secondo l’ong Transport & Environment, la domanda dell’aviazione per i grassi animali sta crescendo troppo e rischia di togliere questa materia prima ad altri settori. Che opteranno per l’alternativa più economica, cioè l’olio di palma. Che ha un’impronta ecologica molto pesante
Nello scenario peggiore, l’impatto complessivo del boom di grassi animali per SAF sarebbe doppio rispetto a quello dei diesel per aviazione tradizionali
(Rinnovabili.it) – L’Europa punta troppo sui grassi animali per SAF, i combustibili sostenibili per l’aviazione. La coperta è corta e il rischio di fare più danno che bene al clima e all’ambiente è dietro l’angolo. Perché il boom della domanda di questa materia prima seconda, ricavata dagli scarti della macellazione di maiali, pollame e bovini, potrebbe innescare un altro boom: quello dell’olio di palma. Che ha un’impronta ambientale molto alta.
L’allarme arriva da Transport & Environment, l’ong europea che analizza la transizione verso la mobilità sostenibile. Già oggi metà dei grassi animali generati in Europa viene destinato alla produzione di biodiesel per l’aviazione. Una quota molto alta, che ha origine nella crescita esponenziale della domanda: negli ultimi 10 anni è raddoppiata e rispetto al 2006 è lievitata di 40 volte.
Il futuro dei grassi animali per SAF
Cosa succederà in futuro? Le previsioni dicono che la richiesta potrebbe triplicare rispetto ai livelli di oggi. E non è possibile soddisfarla in modo sostenibile. “Per anni abbiamo bruciato grassi animali nelle auto senza che i conducenti lo sapessero. Ora saranno loro a rifornire il vostro prossimo volo. Ma questo non può essere sostenuto senza privare altri settori, che a loro volta probabilmente passeranno ad alternative dannose come l’olio di palma”, spiega Barbara Smailagic, esperta di biocarburanti presso T&E.
Infatti settori come quello della produzione di alimenti per animali domestici, quello del sapone e l’industria dei cosmetici sono già sul chi vive. Se i grassi animali per SAF toglieranno loro la materia pria necessaria, l’alternativa sarà quasi obbligata (se si vuole tener bassi i costi di produzione): ritornare all’uso di olio di palma.
Secondo T&E, nei casi più estremi, cioè quelli in cui i grassi animali sono sostituiti da olio vergine di palma, l’impatto finale dei grassi animali per SAF sul clima sarebbe addirittura due volte peggiore rispetto a quello dei carburanti per aviazione convenzionali.