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Blocco dell’export del biodiesel argentino, il Covid-19 chiude le frontiere UE

Uno dei principali mercati al mondo di biocarburanti rischia la completa paralisi a casa del crollo dei consumi europei

biodiesel argentino
Credits: Mitra Sahara (CC BY 2.0)

L’industria del biodiesel argentino si blocca e spera nella riapertura delle frontiere USA

(Rinnovabili.it) – Le esportazioni del biodiesel argentino si sono arrestate, ma stavolta non a causa di politiche commerciali. L’Europa, principale compratore del carburante “made in argentina” dopo la chiusura delle frontiere statunitensi, ha interrotto la domanda. Il motivo è semplice: i blocchi imposti dai governi per contrastare la pandemia hanno ridotto i profondamente i consumi energetici e il diesel non fa eccezione. 

Ma per un’industria che oramai si affida solo all’import europeo, il lockdown non può che avere un enorme effetto. “Attualmente l’export è bloccato”, ha dichiarato Luis Zubizarreta, capo della camera argentina dei biocarburanti (CARBIO) alla Reuters. “Oggi il nostro unico mercato è l’Europa e le esportazioni del secondo trimestre sono totalmente bloccate”.

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Il Paese è il quinto produttore di biodiesel al mondo, ma è anche un esportatore netto. In altre parole l’industria del biodiesel argentino dipende esclusivamente ai consumi del Vecchio continente. In realtà non è la prima volta che il settore si trova in difficoltà. Nel 2017 gli Stati Uniti hanno deciso di chiudere le proprie frontiere ai produttori argentini con l’accusa di dumping e sovvenzioni alla produzione.

La motivazione è stata la stessa che ha determinato anni di embargo imposti dall’Unione europea al combustibile. Embargo che tuttavia è venuto meno lo scorso anno, dopo un fine lavoro diplomatico. Nel 2019 l’UE ha riaperto le sue frontiere al biodiesel argentino pretendendo l’applicazione di dazi ridotti e stabilendo un prezzo minimo e una quota di esportazione. Per il paese sudamericano ciò ha significato riuscire ad esportare circa un milione di tonnellate di diesel, prodotto dalla soia, sul mercato comunitario.

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Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters, oggi gli impianti di esportazione di biodiesel nel paese sono inattivi e, a causa del blocco, vi sarà un surplus di olio di soia. “Il prossimo trimestre sarà sicuramente complicato dalla bassa domanda di carburante. Oggi l’industria è ferma al 100%”, ha spiegato Zubizarreta, aggiungendo che una riapertura del mercato statunitense per il biodiesel argentino potrebbe facilitare la situazione. Washington aveva infatti avviato un processo di revisione dell’embargo, che tuttavia è stato rallentato dallo scoppio del coronavirus.