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Aviazione: l’e-korosene potrebbe abbattere 5 mln di tonnellate di CO2 entro il 2030

Secondo uno studio di T&E i carburanti sintetici prodotti da idrogeno e CO2 potrebbero contribuire a decarbonizzare l’aviazione. Ma in Europa manca la volontà politica di investire in questa direzione.

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Decarbonizzare l’aviazione attraverso l’e-kerosene

(Rinnovabili.it) – Un’indagine condotta da Transport & Environment sostiene che utilizzare l’e-kerosene per l’aviazione potrebbe condurre a una netta diminuzione delle emissioni, quantificabile in 5 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030. 

Matteo Mirolo, Aviation Policy Officer di T&E, ha spiegato: “Il cherosene verde è il carburante per jet pulito del futuro e deve essere l’opzione di riferimento per le compagnie aeree e i politici. L’opportunità per l’Europa è senza precedenti in termini di riduzione dell’impatto climatico, creazione di posti di lavoro e autonomia strategica del carburante. Ora è il momento per i legislatori nazionali ed europei di guidare l’assorbimento e il mandato l’uso di e-kerosene nel trasporto aereo.”

L’e-kerosene rientra negli e-fuel, i combustibili sintetici prodotti con l’elettricità. Generato dalla combinazione di idrogeno verde (H2) e biossido di carbonio (CO2), ha il potenziale di abbassare notevolmente l’impatto climatico del settore. 

L’analisi di T&E ha verificato la capacità di produzione di e-kerosene di 18 grandi produttori europei, stimandola intorno a 1,83 milioni di tonnellate per la fine del decennio: questo significherebbe abbattere, entro il 2030, le emissioni di CO2 di circa 5 milioni di tonnellate. Entro il 2025 potrebbero essere già disponibili per le compagnie aeree 0,16 milioni di tonnellate di combustibile l’anno. Queste stime rappresentano il 3,65% della domanda europea di carburante. 

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Il calo delle emissioni giungerebbe a circa 5 milioni di tonnellate, equivalenti alle emissioni di 30.000 voli transatlantici tra Europa e Nord America. 

Per generare la riduzione sono necessarie due condizioni: che l’idrogeno utilizzato sia idrogeno verde, e che l’anidride carbonica venga catturata dall’atmosfera mediante cattura diretta dall’aria (DAC). L’indagine mostra che sette produttori su 22 prevedono di introdurre proprio la DAC come fonte di CO2. 

Il mercato è già pronto, ma la politica fa resistenza

Secondo T&E il mercato europeo dell’e-kerosene è già pronto al passaggio, ma la politica non sta creando le condizioni per effettuarlo: gli incentivi non sono sufficienti a uno sviluppo su larga scala della produzione.

Nel luglio 2021 la Commissione Europea ha proposto ReFuelEU, una nuova legislazione volta ad aumentare la quota di SAF, carburanti sostenibili per l’aviazione, a partire dalla miscelazione di questi con cherosene sintetico. Molti Stati membri hanno tuttavia serrato le fila e abbassato notevolmente l’efficacia del testo, facendo introdurre anche materie prime non sostenibili per la produzione di biocarburanti. 

Gli obiettivi per l’e-kerosene nella proposta della Commissione, secondo T&E, sono inoltre poco ambiziosi: manca un mandato al 2025 e il goal al 2030 è per appena lo 0,7%. L’analisi condotta mostra invece che è possibile introdurne l’utilizzo per lo 0,1% entro il 2025 e il 2% il 2030. 

Mirolo ha sottolineato l’atteggiamento poco coraggioso dell’UE : “L’Europa ha un’opportunità unica nella vita di diventare leader per l’aviazione verde attraverso la sua proposta ReFuelEU. Per questo, i politici devono dare la priorità al giusto tipo di combustibili sostenibili: piuttosto che ai biocarburanti derivati da materie prime insostenibili, l’UE deve alzare il tiro sul cherosene elettronico”.