Per comprendere correttamente i vantaggi dei biofuel, le loro emissioni dovrebbero essere confrontate con quelle dei carburanti fossili che andrebbero a rimpiazzare
(Rinnovabili.it) – L’Unione europea ha aperto ormai da tempo la sua strategia energetica ai biocarburanti. Eppure nel valutare i benefici apportati al bilancio emissivo comunitario potrebbe aver commesso qualche “piccolo” errore. Secondo l’analisi pubblicata oggi da Ecofys, Bruxelles avrebbe sottovalutato di quasi il 50% l’effettivo risparmio di emissioni di gas serra offerto dai biofuel. Secondo il report, per comprendere correttamente i vantaggi dei biocombustibili, le loro emissioni dovrebbero essere confrontate con le emissioni di quei carburanti fossili che andrebbero a rimpiazzare sul mercato. In assenza dell’alternativa green, l’Unione europea impiegherebbe un quantitativo maggiore di idrocarburi non convenzionali – ovvero sabbie bituminose e scisti bituminosi – che hanno tuttavia un’intensità di carbonio maggiore dei carburanti attuali, e pari a circa 115 g CO 2 eq / MJ (grammi equivalenti di CO2 per megajoule). Secondo le stime dell’Unione europea, l’intensità media di carbonio nelle miscele tradizionali è 83,8 gCO2 eq / MJ.
Dal canto loro i biofuel con una media di emissioni di circa 46 gCO2 eq / MJ, apportano un beneficio diretto che, spiega Ecofys, “è l’80% in più di quello che comunemente si pensa”. Una differenza che è peraltro “nello stesso ordine di grandezza dei fattori ILUC (Indirect Land Use Change) attualmente proposti per i biocarburanti”, nella direttiva comunitaria. “Si consiglia vivamente di riaggiustare il sistema di comparazione in maniera da riflettere la quota crescente di combustibili non convenzionali che entrano nel mercato”, ha affermato Carlo Hamelinck, Managing Consultant presso Ecofys. “I combustibili fossili dovrebbero rispondere agli stessi standard dei biocarburanti”.