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Biocarburanti, l’UE approva il nuovo disegno di legge

Biocarburanti, l'UE approva il nuovo disegno di legge

 

(Rinnovabili.it) – Il disegno di legge europeo sui biocarburanti è stato approvato ieri dal Parlamento europeo. La plenaria di Strasburgo ha dato l’ok definitivo al provvedimento che modifica la direttiva 98/70/CE relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e la direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. Il progetto di legge è, almeno sulla carta, finalizzato alla riduzione dei gas a effetto serra causati dal crescente utilizzo di terreni agricoli per le colture di biocarburanti. Di fatto però la percentuale di biofuel di prima generazione nel consumo totale di energia nel settore dei trasporti 2020, rimane impostata sulla soglia del 7%.

 

Qual è il problema di mantenere alto questo target? Che l’utilizzo di terreni agricoli per la produzione di biocarburanti di prima generazione riduce la superficie disponibile per le colture alimentari. Ciò si aggiunge alla necessità di liberare più terreno, per esempio attraverso la deforestazione, per produrre più cibo – un processo noto come il cambiamento di uso indiretto del suolo (IULC) e questa a sua volta aumenta le emissioni di gas a effetto serra, che possono in certi casi annullare gli effetti benefici dei biofuel. Come spiega Nils Torvalds (ALDE, FI), relatore della proposta si tratta di “un dossier molto tecnico, tecnologico e ideologico“, che potrebbe mancare della giusta severità: “Avevamo obiettivi molto più alti, sia in termini di riduzione delle emissioni di gas serra, sia di progresso tecnologico. Se l’Europa non avanza, si sarà lasciata indietro. Abbiamo anche il problema sistemico della minoranza di blocco in seno al Consiglio, che si sviluppa a volte in una dittatura della minoranza, con gli Stati membri che hanno paura del futuro”.

 

Il provvedimento impone ai fornitori di combustibili di riferire ai paesi dell’UE e alla Commissione europea il livello stimato di emissioni di gas serra, causate dal fattore ILUC, con l’obbligo per l’esecutivo europeo di riferire e pubblicare i dati sulle emissioni collegate al cambiamento di destinazione del suolo. Inoltre la Commissione dovrà riferire al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri sulla possibilità di includere i valori relativi alle emissioni collegate all’ILUC nei criteri di sostenibilità già esistenti.

Qualcosa però si muove per i biocombustibili avanzati, quelli per intenderci ottenuti da alghe e rifiuti. Gli Stati membri, che dovranno recepire la nuova normativa entro il 2017, spetterà il compito di fissare, non più tardi di 18 mesi dopo l’entrata in vigore della direttiva dell’UE, un obiettivo nazionale per la quota di biocarburanti di ultima generazione, nel consumo totale nel settore dei trasporti.

 

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