(Rinnovabili.it) – Un tetto del 6% ai biocarburanti di prima generazione. Lo ha stabilito il voto di ieri in Commissione Ambiente del Parlamento europeo, che ha strappato un altro punticino percentuale alla proposta iniziale degli Stati membri, la quale prevedeva un target del 7%. I biofuel tradizionali ottenuti da colture alimentari, secondo i critici, farebbero più male che bene all’ambiente. Ecco perché, se da una parte chi tenta di promuovere una nuova generazione di combustibili alternativi a base di alghe e rifiuti ha apprezzato lo sforzo, dall’altra coloro che hanno investito in biocarburanti provenienti da colture come mais o colza sostengono che il voto mette a rischio posti di lavoro.
Ma è ormai acclarato che queste coltivazioni hanno un pesante impatto sui prezzi dei prodotti alimentari, derivante dalla sottrazione dei terreni all’agricoltura per destinarli alla produzione di biocarburanti. La spasmodica ricerca di terra sfocia anche nella deforestazione, con emissioni a volte più alte di quelle scatenate dai combustibili fossili.
La normativa vigente impone agli Stati membri dell’Unione europea di garantire che, entro il 2020, le fonti rinnovabili compongano almeno il 10% del mix energetico nel settore dei trasporti. In questo quadro si inserisce il voto di ieri della Commissione Ambiente del Parlamento Ue, che ha convenuto che i biocarburanti da colture alimentari non dovranno superare il 6% del consumo finale di energia nel settore.
La Commissione Envi ha anche suggerito che i negoziati per la costruzione di un testo di legge tra gli Stati membri, la Commissione europea e il Parlamento dovrebbero iniziare subito, piuttosto che attendere un voto della plenaria di Bruxelles.
Le associazioni ambientaliste non sono soddisfatte della decisione: Robbie Blake, di Friends of the Earth Europe, ha dichiarato che «la politica comunitaria sui biocarburanti è un disastro. Contribuisce alla distruzione delle foreste, danneggiando le comunità di tutto il mondo destabilizzando i mercati alimentari e potenzialmente aumentando le emissioni. I limiti ai biocarburanti che competono con le colture alimentari sono assolutamente vitali, ma il voto di oggi non è abbastanza per eliminare l’uso del cibo nelle nostre auto».