Una partnership tra Airbus e l'Università cinese di Tsinghua permetterà di sviluppare entro il 2012 una nuova tipologia di biocarburanti per convertire la flotta aerea del Paese
La prima fase di sviluppo, che dovrebbe concludersi per la fine dell’anno, consentirà di individuare le materie prime a disposizione nel territorio cinese, come gli oli da cucina usati o le alghe, valutandone le caratteristiche in base a precisi criteri di sostenibilità, ecologia, economia e efficienza. Sarà invece oggetto della seconda fase la realizzazione vera e propria di un quantitativo sufficiente di biocombustibili per permetterne una corretta commercializzazione.
“Siamo grati ad Airbus per il suo sostegno al progetto” ha affermato il professor Zhang Xiliang, direttore dell’Istituto di Energia, Ambiente e Economia, della Tsinghua University, “il progetto ci aiuterà a migliorare e potenziare la qualità dei biocarburanti per l’aviazione cinese, per identificare le opportunità, le sfide e valutare la possibilità di un vero cambiamento sociale, economico, tecnologico e di mercato. Siamo convinti che la ricerca avrà effetti positivi sul risparmio energetico, riducendo contemporaneamente anche le emissioni ed il cambiamento climatico, abbattendo il problema dell’inquinamento della flotta aerea del nostro paese”.
Da diversi anni l’azienda Airbus sta investendo nello sviluppo del trasporto aereo sostenibile per arrivare a creare almeno una flotta aerea alimentata a biocarburante in ciascun continente entro il 2012.