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Biocarburanti: il peso del ritardo normativo

(Rinnovabili.it) – “Il Ministro dell’Ambiente agisca tempestivamente”. Questa l’esortazione che arriva oggi da Assocostieri nei confronti delle istituzioni italiani a cui spetta il compito di dare efficacia alle normative comunitarie in materia di biofuel. In base al decreto legislativo 28/2011 – relativo alla promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili – dal 1 gennaio 2012 i biocarburanti immessi sul mercato devono rispettare specifici criteri di sostenibilità che avrebbero dovuto essere definiti da decreto oggi ancora mancante all’appello. La data d’emanazione era stata fissata entro il 13 agosto 2011, ma, seppure definito a livello tecnico, il provvedimento rimane ancora solo teorico.

Un ritardo normativo che Maria Rosaria Di Somma, Direttore Generale di Assocostieri – Unione Produttori Biodiesel “sta creando gravi e ulteriori problemi al settore dei biocarburanti, già pesantemente colpito dalla crisi con molti impianti fermi e massiccio ricorso alla cassa integrazione”. In questo modo infatti, spiega l’associazione in una nota stampa, i biocarburanti non arrivano alla pompa, miscelati ai carburanti tradizionali. “La richiesta è bloccata perché i soggetti obbligati all’immissione sul mercato (compagnie petrolifere), vista la lacuna normativa, si astengono dal sottoscrivere i contratti di fornitura, aggravando in maniera significativa lo stato del settore, già costretto ad affrontare serie criticità per la situazione economica generale”.

Ecco perché l’associazione si rivolge al Ministro per l’Ambiente chiedendo di intervenire con la massima urgenza, “ponendo rimedio a una situazione insostenibile e dando così seguito concreto alle manifestazioni di volontà del Governo volte ad agevolare la crescita e lo sviluppo dell’industria e dell’economia italiana”.

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