Il Boeing 747 della Virgin Atlantic è partito da Orlando e ha attraversato l’Oceano Atlantico atterrando a Gatwick, alimentato interamente da una miscela di biocarburanti provenienti dai gas di scarico industriali
L’impiego di biocarburanti potrebbe ridurre significativamente l’impronta di carbonio nel settore dell’aviazione
(Rinnovabili.it) – Porta il nome di Virgin Atlantic la prima traversata aerea commerciale che da Orlando è atterrata all’aeroporto di Gatwick a Londra interamente alimentata da biocarburanti, una nuova miscela di carburante ed etanolo proveniente dal riciclo di rifiuti industriali. A far decollare il Boeing 747 della compagnia, infatti, è stato un bioetanolo ricavato dai gas di scarico delle acciaierie e prodotto negli Stati Uniti da LanzaTech, la società con cui la Virgin collabora dal 2011 con l’obiettivo di perfezionare i processi tecnologici per raccogliere i gas di scarico industriali e trasformarli appunto in etanolo.
Per la compagnia aerea si tratta di un’operazione che potrebbe ridurre significativamente l’impronta di carbonio nel settore dell’aviazione. Per il fondatore della Virgin Atlantic, Sir Richard Branson, il volo è stato un enorme passo avanti: “Lavorare con LanzaTech – ha dichiarato – ci consentirà di ridurre notevolmente le nostre emissioni di carbonio e, allo stesso tempo, contribuire a sostenere l’industria britannica. Questo combustibile sfrutta i gas di scarico provenienti dalle fabbriche industriali, che producono grandi quantità di emissioni di carbonio, e dà loro una seconda vita in modo che non debbano essere estratti dal terreno nuovi combustibili fossili”. Per l’amministratore delegato di LanzaTech, Jennifer Holmgren, questa è un’operazione che dimostra che convertire le emissioni di carbonio in carburante per aerei non è impossibile. “Il carbonio può essere riutilizzato – ha detto – e deve essere considerato un’opportunità, non una responsabilità”.
Da qui, l’invito che la Virgin ha rivolto ai ministri britannici affinché forniscano un sostegno finanziario a LanzaTech per aprire tre stabilimenti nel Regno Unito entro il 2025, con l’obiettivo di produrre fino a 125 milioni di litri all’anno di questa miscela di biocarburanti. Sostegno finanziario che, per esempio, non c’è stato per la British Airways, molto critica nei confronti del governo che non ha supportato la nascita della East London GreenSky, la fabbrica che dal 2014 avrebbe dovuto alimentare tutti i voli BA dall’aeroporto di Londra e che è stata abbandonata nel 2016. Da allora, il Dipartimento per i trasporti ha impegnato alcuni fondi per un nuovo progetto della società di biocarburanti Velocys, sostenuta da BA e Shell, che potrebbe trasformare i rifiuti domestici, compresi i pannolini, in carburante per aerei. Stando alle dichiarazioni, il ministro dell’aviazione britannico, Liz Sugg, ha confermato l’impegno del suo ministero a ridurre le emissioni di carbonio e promuovere i biocarburanti, in particolare per gli aerei. Del resto, un’azione significativa in questo senso andrà intrapresa, dato che gli obiettivi per contrastare il cambiamento climatico nel Regno Unito vincolano l’industria aeronautica a rimanere entro i livelli del 2005 al 2050.