Potrebbero creare migliaia di posti di lavoro e muovere quasi un quinto del trasporto su strada in Ue. Ma i biocarburanti avanzati non piacciono ai popolari
(Rinnovabili.it) – Sono centinaia di migliaia i nuovi posti di lavoro che potrebbero essere creati sviluppando l’industria dei biocarburanti avanzati. Potrebbero infatti sostituire il 16% dei carburanti utilizzati per il trasporto su strada nel Vecchio continente entro il 2030. Le proiezioni le ha diffuse uno studio dell’International Council on Clean Transportation (ICCT), ripreso dal Guardian. Ma i guadagni seguiranno soltanto a seguito di politiche ambiziose a favore dei biofuel di seconda generazione, ha messo in guardia il report.
Chris Malins, che ha condotto l’analisi per l’ICCT, ha detto che «i combustibili alternativi da rifiuti e residui offrono risparmi reali e sostanziali in termini di carbonio, anche tenendo conto delle possibili emissioni indirette. La risorsa è disponibile e la tecnologia esiste: la sfida ora è per l’Europa, che deve mettere in atto un quadro politico che permetta investimenti rapidi».
Tuttavia, un voto chiave in commissione Ambiente del Parlamento europeo, la prossima settimana, potrebbe stroncare sul nascere questa possibilità. Il gruppo di deputati del centrodestra ha già annunciato che si opporrà a un pacchetto di riforme dei biocarburanti.
La commissione voterà martedì prossimo su una legge di riforma che puzza di compromesso, dato che prevede un obiettivo dell’1.25% di biofuel avanzati per i trasporti europei entro il 2020.
Questi biocarburanti possono provenire da colture legnose, residui agricoli, alghe o rifiuti domestici e industriali. Sono molto meno dannosi per l’ambiente dei biocarburanti di prima generazione, prodotti da coltivazione intensiva di cerali come mais e colza che provocavano una riduzione dei terreni agricoli e l’aumento dei prezzi delle materie prime.
Un obiettivo più coraggioso sui biocarburanti avrebbe aumentato il potenziale del settore, dando segnali di sicurezza del mercato e possibilità a lungo termine per gli investitori. Ma la volontà di boicottare la riforma da parte del Partito popolare è manifesta.
Il disegno di legge al voto tra sette giorni introdurrà, probabilmente, anche dei criteri di valutazione della sostenibilità dei biocarburanti, e imposterà un limite del 6% per l’apporto che i biofuel di prima generazione potranno dare per contribuire all’obiettivo UE 2020: fornire il 10% dei carburanti per il trasporto su strada attraverso fonti a basse emissioni di carbonio.