Pubblicato uno studio che mostra come la conversione dei rifiuti in biofuel potrebbe rispondere entro il 2030 al 16% della domanda di carburante per auto tradizionale
Questa enorme montagna di spazzatura sarebbe in grado, infatti,di fornire abbastanza materia prima per produrre tanto biocombustibile da rimpiazzare 37 milioni di tonnellate di importazioni di greggio l’anno: un potenziale tecnico che sarebbe pari al 16 per cento della domanda di carburanti per il trasporto su strada nel 2030. In altre parole, scrivono gli autori del documento, si tratterebbe di dar vita ad un settore che, a pieno regime, potrebbe supportare fino a 300.000 posti di lavoro e contribuire a tagliare drasticamente i gas ad effetto serra legati al comparto trasporto anche del 60%. “Anche quando si tiene conto delle possibili emissioni indirette, i combustibili alternativi da rifiuti e residui offrono risparmi reali e sostanziali in termini di carbonio”, ha spiegato Chris Malins, che ha condotto le analisi per il Council on Clean Transportation. “La risorsa è disponibile, e la tecnologia esiste – la sfida per l’Europa è ora quella di mettere in atto un quadro politico che permetta investimenti rapidi”.