L’agenzia mette mano al mandato 2013, riducendo la quantità di biofuel di II generazione che l’industria del petrolio nazionale è obbligata ad integrare nella sua produzione
(Rinnovabili.it) – Si riducono le ambizioni degli Stati Uniti nei confronti del biocarburante cellulosico.
L’Environmental Protection Agency (EPA) ha rivisto l’obiettivo nazionale dedicato all’uso di questo biofuel di seconda generazione ed inserito nel mandato 2013, costretta ad ammettere che il mercato sia rimasto parecchio indietro rispetto alle proiezioni governative. Originariamente il target da raggiungere sarebbe stato di oltre 22 milioni di litri di biocarburante cellulosico, ma sotto le incessanti pressioni dei gruppi petroliferi, supportate dalla sentenza della Corte d’appello del DC Circuit, l’Agenzia ha dovuto abbassare il suo mandato 2013 per la miscelazione di biocarburanti a poco più di 3mila litri.
Il provvedimento richiede annualmente alle raffinerie di petrolio di miscelare i biofuel alla parte della benzina e del diesel prodotto o in alternativa di acquistare crediti compensativi.
Ogni anno, pertanto, i raffinatori devono dimostrare d’aver impiegato una certa quantità di biocarburanti avanzati o ottenuto i crediti, pena salate multe.
L’American Petroleum Institute, uno dei gruppi ad aver protestato contro l’obiettivo dell’EPA, sostiene che l’Agenzia debba cambiare il modo in definisce i requisiti sui biocarburanti. “L’EPA dovrebbe basare i suoi mandati sul biofuel cellulosico sulla produzione effettiva anziché su proiezioni che – anno dopo anno – si dimostrano ben lontane dalla realtà”,Bob Greco Downstream Director Group dell’API. Il gruppo sostiene che l’EPA debba riconsiderare l’irrealistica proposta per l’anno in corso che richiederebbe l’utilizzo di 17 milioni di galloni di biocarburanti cellulosici per il 2014. Tuttavia per la definizione formale dell’obiettivo 2014 si dovrà aspettare giugno.