Per la prima volta al mondo un aereo di linea ha percorso le 15 ore di volo da Los Angeles a Melbourne con un pieno a base semi di senape
Si testa il biocarburante aereo alla senape per sorvolare il Pacifico
(Rinnovabili.it) – Il 30 gennaio 2017 è una di quelle date da ricordare per il mondo dell’aviazione: per la prima volta nella storia, un volo da Los Angeles a Melbourne è stato alimento con biocarburante aereo. Il velivolo, un Boeing Dreamliner 787-9 della Quantas, la compagnia di bandiera dell’Australia, ha compiuto le 15 ore di viaggio bruciando una miscela che conteneva il 10% di biofuel ottenuto dalla brassica carinata, chiamata anche senape abissina.
L’uso ai fini energetici di questa pianta è stato studiato fin dai primi anni del 2000. Si tratta di una specie autoctona degli altipiani etiopici, ampiamente utilizzata come fonte alimentare e in grado di crescere in condizioni avverse (terreni argillosi e sabbiosi e in clima temperato semi-arido). Il biodiesel, prodotto dalla transesterificazione dell’olio estratto dai semi, possiede proprietà fisico-chimiche che lo rendono adatto all’uso come carburante. Rispetto al normale fuel jet, il biocarburante aereo ottenuto dalla carinata riduce le emissioni del 7%, ma il taglio diventa dell’80% se si considera l’intero ciclo di vita. Tuttavia, come tutti i biocombustibili di prima generazione, si scontra con pratiche non sempre sostenibili, con il rischio di dirottare spazi precedentemente destinati alla filiera alimentare, alla produzione energetica.
Non mancano, però, i sostenitori come Daniel Tan, esperto di agricoltura dell’Università di Sydney, secondo cui i semi di senape potrebbero rappresentare un’ottima fonte di combustibile per gli stessi agricoltori. “Quasi un giorno dopo la raccolta, possono portare l’olio nel proprio capanno e usarlo direttamente nei loro trattori […] Possono coltivare i semi di senape tra le colture di grano, ogni secondo o terzo anno, ottenere l’olio e usarlo localmente o venderlo per l’uso come carburante per aerei”.
Un ettaro di coltura può essere utilizzato per produrre 400 litri di carburante per aviazione o 1.400 litri di diesel rinnovabile. L’esperimento della Qantas, che dovrebbe divenire la norma entro il 2020 nella tratta Los Angeles/Melbourne, ha in realtà alle spalle altri successi testati in patria. Nel 2012, la compagnia assieme alla Jetstar ha sperimentato i primi voli a base di biocarburanti domestici sui cieli australiani con miscele composte al 50% da olio da cucina usato. Tra i piani futuri della società, anche quello di una bioraffineria nazionale per la produzione di biocombustibile aereo.