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Bio GNL: arrivano i primi impianti di micro-liquefazione del biometano

La produzione annua complessiva dei quattro impianti sarà pari a circa di gas naturale liquefatto 140.000 tonnellate da destinare ai veicoli pesanti e al trasporto marittimo

bio gnl

 

Si studiano i primi 4 micro impianti di produzione del bio GNL per l’ Italia

(Rinnovabili.it) – Tempo di mobilità sostenibile anche per camion e tir. La Snam ha firmato ieri un accordo con la statunitense Baker Hughes finalizzato alla realizzazione in Italia di 4 impianti di micro liquefazione del gas, sia quello di origine fossile che biometano. A regime le strutture, tra le prime in Europa per questa tipologia, produrranno GNL (gas naturale liquefatto) e bio GNL (biometano liquido) da destinare ai trasporti pesanti su strada e a quelli via mare. Il progetto deve ancora superare lo studio di fattibilità ma in caso di esito positivo costituirà il trampolino di lancio per sviluppare ulteriori infrastrutture di questo tipo sia nei confini nazionali che all’estero.

“Il nostro obiettivo – spiega il CEO di Snam, Marco Alverà – è dare un contributo decisivo all’affermazione di un nuovo concetto di mobilità rinnovabile grazie al biometano e al bio GNL”.

 

Questi carburanti sono prodotti sottoponendo il gas, depurato e disidratato, a fasi di raffreddamento e condensazione. Il risultato è un prodotto più economico del gasolio, a parità di contenuto energetico, e dalle minori emissioni, sia in termini di CO2 che di inquinanti come ossidi di azoto (NOx) e particolato (leggi anche Trasporto su gomma, un progetto per renderlo più ecologico).

“Le fonti energetiche a ridotte emissioni di CO2 – aggiunge Lorenzo Simonelli, Presidente e CEO di BHGE – avranno un ruolo di primo piano nel consentire una transizione fluida verso un mix energetico più sostenibile”.

Il progetto, del valore di circa 50-80 milioni di euro, dovrebbe portare alla realizzazione di quattro centrali di micro liquefazione non più grandi di un campo da calcio e in grado di produrre annualmente 140.000 tonnellate di GNL o bio GNL, ottenuto dalla frazione organica dei rifiuti urbani o da biomasse agricole e agroindustriali.

Destinatario dell’iniziativa sarà, come anticipato, il settore dei trasporti che guarda oggi con sempre maggiore attenzione al gas naturale liquefatto. Nel settore dei mezzi pesanti italiano, i veicoli che utilizzano questo carburante sono aumentati da meno di 100 a circa 1.000 unità in meno di 5 anni. E il numero di stazioni di rifornimento di GNL è salito a 20 dal 2015 a oggi.

 

A spingere in questa direzione è soprattutto l’effetto DAFI (Deployment of alternative fuels infrastructure), la direttiva europea che l’Italia ha recepito nel 2016 nella propria legislazione. Il provvedimento disciplina la realizzazione, entro il 31 dicembre 2025, nei porti marittimi, di una rete di punti di rifornimento per il gas naturale liquefatto per consentire la circolazione di navi adibite alla navigazione interna o marittima alimentate a GNL. E obbliga le Regioni, nel caso di autorizzazione alla realizzazione di nuovi impianti di distribuzione carburanti e di ristrutturazione totale degli impianti di distribuzione carburanti esistenti, a dotarsi di infrastrutture di rifornimento di GNL per il trasporto su strada, presentando i progetti dedicati entro il 31 dicembre 2018.