Grazie al progetto OBIS, oggi è possibile disporre della più ampia analisi ad oggi esistente sui servizi offerti dal bike sharing, un fenomeno in crescita a livello mondiale
Da quanto emerso, il bike sharing ha bisogno di essere sostenuto dall’alto all’interno di un quadro strategico ben definito di politiche per la mobilità e riesce a funzionare bene quando a monte viene fatta un’attenta pianificazione. Saper rispondere alle esigenze di un determinato contesto è, infatti, una condizione essenziale per declinare il servizio in maniera ottimale e cruciale risulta anche l’individuazione di nuovi meccanismi di finanziamento, troppo spesso orientati al settore automobilistico piuttosto che alla mobilità sostenibile. Ma il futuro della bicicletta pubblica è per OBIS assolutamente luminoso: l’interesse per questa pratica continua a crescere e le città stanno capendo quanto sia importante poterla inserire nella propria offerta di trasporto pubblico. “I servizi di bike sharing – si legge nel manuale – si sono evoluti dalla prima, alla seconda, fino alla terza generazione. Ora si stanno indirizzando verso la quarta”. Sulla base di quanto emerso dalle ricerche del progetto OBIS, anche Legambiente ha elaborato alcune utili linee guida da seguire.