(Rinnovabili.it) – E’ usato nella produzione di cosmetici, come insaporitore alimentare, insetticida, solvente per la pulizia, nella sperimentazione di agenti anticancro e da domani anche nel rifornimento degli aerei. Parliamo del limonene, una sostanza chimica volatile contenuta nella buccia degli agrumi, e al centro di una nuova ricerca presso l’Università di Queensland.
La dottoressa Claudia Vickers, dell’istituto di bioingegneria dell’Ateneo australiano, sta lavorando con il Saccharomyces cerevisiae, il lievito responsabile del tipo più comune di fermentazione, al fine di produrre una forma sintetica del limonene naturale da destinare all’industria dei biocarburanti. Questo idrocarburo aromatico infatti mostra grandi potenzialità nel settore dei biofuel per aerei, tuttavia la produzione su larga scala da scorze di agrumi è economicamente impraticabile. L’obiettivo della ricerca è riuscire a modificare geneticamente il S. cerevisiae affinché converta il saccarosio in limonene con un’efficienza maggiore del processo di estrazione naturale.
La scienziata ha letteralmente trapiantato i geni per la produzione di questo idrocarburo dalle piante di limoni al lievito, per trasformarlo in una sorta di incubatore industriale. Le rese non sono ancora abbastanza elevate, ma la dottoressa ha in programma migliorare ulteriormente il patrimonio genetico del micete fino ad ottenere il risultato sperato. Secondo Vickers i benefici ambientali provenienti dall’utilizzo di questa molecola come combustibile sono particolarmente promettenti. “Può sembrare improbabile, ma il limonene un giorno potrebbero costituire una fonte rinnovabile di carburante pulito. Il cinquanta per cento del peso di un 747 in fase di decollo è rappresentato dal suo combustibile: se si considerano tutti gli aerei che volano quotidianamente, si capisce come ciò significhi parecchio carburante”.