Un team di ingegneri del Fraunhofer Institute sta raccogliendo gli scarti di frutta e verdura prodotta dai mercati all'ingrosso, dalle mense universitarie e dai bar per la produzione di biogas
“I rifiuti – spiega l’ingegnere Ursula Schließmann, capo del dipartimento IGB – contengono molta acqua ed una percentuale bassissima di lignocellulosa, quindi sono molto adatti per la fermentazione rapida”. Ma il lavoro non è tutto qui. L’esatta composizione delle materie prime secondari da processare varia ogni giorno. “A volte si ha un’alta percentuale di agrumi, mentre altre volte ci sono più ciliegie, prugne e lattuga”. Di conseguenza i ricercatori sono obbligati a regolare costantemente il valore di pH attraverso la gestione del substrato a seconda della partita di frutta consegnata. “Noi conserviamo i rifiuti in diversi serbatoi di stoccaggio, dove vengono calcolati automaticamente un certo numero di parametri, tra cui il valore di pH. Il sistema di gestione appositamente progettato determina esattamente quanti litri di rifiuti dai singoli contenitori devono essere mescolati tra loro e sottoposti all’azione digestiva dei microorganismi”. L’operazione richiede necessariamente che venga mantenuto un corretto equilibrio all’interno dello stabilimento.
Uno dei maggiori vantaggi di ETAMAX consiste nel fatto che assolutamente tutto ciò che viene generato nell’impianto può essere utilizzato: biogas, fanghi e liquido filtrato. Quest’ultimo contiene quantità di azoto e fosforo sufficienti da poter essere reimpiegato come mezzo di coltura per le alghe. Il progetto ha dato vita ad una proficua collaborazione con altri due istituti di ricerca che si occuperanno di riutilizzare fanghi e liquidi filtrati, mentre la Daimler AG fornirà un numero di veicoli sperimentali progettati per funzionare a biometano. Il progetto quinquennale è finanziato per la somma di sei milioni di euro dal ministero federale tedesco dell’Istruzione e della Ricerca (BMBF).