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Prende forma l’autostrada ciclabile tedesca da 100 km

Prende forma l'autostrada ciclabile tedesca da 100 km 3

 

(Rinnovabili.it) – Sarà lunga 100 chilometri e servirà a collegare Duisburg e Hamm. È la prima autostrada ciclabile della Germania, e si chiama appunto Radschnellweg (RS1), superstrada per bici. Il primo tratto, 20 km da Duisburg a Essen, è stato costruito su una ferrovia in disuso e inaugurato da pochi giorni. Ma il progetto, che verrà completato entro il 2020, è molto più ambizioso. Lungo questa autostrada per le due ruote, infatti, vi saranno uscite per altri importanti centri urbani della Ruhr, come Dortmund, Bochum e Gelsenchirchen. La ciclovia è stata studiata per integrarsi al meglio nella rete esistente di piste ciclabili.

La regione, storicamente nota per la sua vocazione industriale, si dà così un tocco di sostenibilità incoraggiando la mobilità ciclabile con questo nastro d’asfalto interamente dedicato agli amanti della bicicletta. In realtà, i progettisti sperano che la loro RS1 possa togliere dalla strada 50 mila automobili, salvando la Ruhr dall’inquinamento e dal traffico. La scommessa vale 184 milioni di euro entro i prossimi 5 anni.

 

Prende forma l'autostrada ciclabile tedesca da 100 kmPotranno utilizzarla sia i cicloturisti che i pendolari, e avrà particolari caratteristiche. Come ogni autostrada che si rispetti, il manto stradale dovrà essere adatto alle velocità sostenute ed essere abbastanza ampio da evitare colli di bottiglia. Ecco perché le due corsie, larghe 2 metri ciascuna, sono quasi interamente rettilinee, con poche curve e il minor numero possibile di semafori e incroci.

La Ruhr è abitata da 5 milioni di abitanti, migliaia dei quali vivono e lavorano in due città differenti. Ora potranno scegliere di inforcare la bicicletta per percorrere parte del tragitto nel rispetto dell’ambiente. È una scommessa quella di puntare sulla bicicletta come mezzo di trasporto per le medie-lunghe percorrenze, ma in Olanda e Inghilterra hanno già fatto scuola. Nel primo caso l’intenzione è aumentare il numero di pendolari che si spostano in bici, nel secondo si vuole facilitare l’ingresso a Londra da parte di chi viene dalle periferie.

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