Rinnovabili • vendite di veicoli elettrici

Le vendite di veicoli elettrici sono troppo basse per gli obiettivi climatici dell’UE

L’UE deve ridurre le emissioni dei trasporti del 55% entro il 2030 rispetto al 2021. Ma le vendite di veicoli elettrici crescono troppo lentamente

vendite di veicoli elettrici
Via depositphotos.com

Gli incentivi non bastano a spingere le vendite di veicoli elettrici a un ritmo che incontri gli obiettivi di riduzione delle emissioni

(Rinnovabili.it) – Una statistica di Bloomberg dice che i paesi superano il punto critico – e innescano il cambio tecnologico – quando le vendite di veicoli elettrici superano il 5% delle vendite complessive di auto. Nell’Unione Europea siamo già al 15%, secondo i più recenti dati dell’ACEA. Eppure, il processo di sostituzione tecnologica è nettamente troppo lento se si prendono come riferimento gli obiettivi climatici dell’Unione.

L’UE prevede di ridurre le emissioni delle auto del 55% rispetto ai livelli del 2021 entro la fine del decennio, e di azzerarle entro il 2035. Ma i clienti sono scoraggiati dall’elevato prezzo iniziale delle auto elettriche, anche se in futuro verranno ripagate attraverso minori costi di gestione.

Comprare un’auto elettrica oggi, infatti, è ancora troppo poco conveniente rispetto ai corrispettivi a motore termico. Perciò, rimane un bene “di lusso”, che può permettersi solo una certa fascia di popolazione. E nemmeno gli incentivi per il momento riescono a ingolosire la clientela, perché sono troppo bassi. Oggi 21 dei 27 Stati membri dell’Unione offrono agevolazioni fiscali per l’acquisto di un’auto a basse emissioni di carbonio, mentre 20 offrono denaro per supportare chi è intenzionato a comprare. In Romania, ad esempio, è possibile avere un aiuto di circa 11.500 euro.

Incentivi in discesa per le auto elettriche

Diversi governi però adesso pianificano una riduzione degli aiuti. Ad esempio, la Germania – primo inquinatore d’Europa – ha tagliato gli incentivi perché troppe persone ne hanno fatto richiesta. La Francia, invece, ha preferito puntare su un programma di “leasing sociale” che permette a chi non ha le risorse per comprarla, di affittare un’auto elettrica per 100 euro al mese. L’idea, non ancora concretizzata dal governo Macron, sarebbe nata dalla paura che le politiche di “repressione” dell’auto a combustione interna colpissero primariamente chi è senza alternative. Fatto che in effetti ha scatenato il movimento dei gilet gialli.

La soluzione non è quindi solo scoraggiare l’uso delle auto diesel e benzina. Perché crea soltanto l’innesco di una bomba sociale. Il punto è, secondo gli esperti, mettere insieme una variegata gamma di politiche di sostegno per le auto a zero emissioni. Significa non solo incentivare l’acquisto, ma sostenere le infrastrutture di ricarica, rendere il parcheggio gratuito, detassare la proprietà. Anche così, tuttavia, sarà difficile avere il necessario picco nelle vendite di veicoli elettrici. In parallelo, quindi, occorrerà esplorare investimenti in una mobilità diversa, meno individuale e privata e più pubblica e collettiva.