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La Cina cambia la sua politica sui veicoli ibridi benzina-elettrici

Pechino rivede i suoi obiettivi sulla mobilità pulita riclassificando i veicoli ibridi benzina-elettrici

(Rinnovabili.it) – La Cina fa passi indietro sulla mobilità elettrica. Se a dicembre 2019 il piano nazionale cinese per lo sviluppo del settore automobilistico prevedeva un aumento delle vendite di veicoli NEV (New Energy Vehicles) del 25%, la crisi economica scatenata dalla pandemia di coronavirus rallenta le ambizioni della super potenza asiatica. Non a caso, Pechino ha riclassificato i veicoli ibridi benzina-elettrici rendendo più facile per le case automobilistiche rispettare le quote ambientali e offrire più scelta.

La Cina ha alcune delle regole più severe al mondo per quanto riguarda la produzione di veicoli a combustibile fossile, in quanto combatte da anni contro livelli malsani di inquinamento dell’aria. Tuttavia, in base alle nuove e recentissime regole sulla mobilità pulita, i veicoli ibridi benzina-elettrici otterranno ora un trattamento più favorevole rispetto alle controparti interamente a benzina o diesel.

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Prima delle nuove regole, le case automobilistiche cinesi erano obbligate a produrre NEV per acquistare “punti” tali da compensare la produzione di veicoli con motore a combustione interna. Questo aveva spinto le società dell’automotive internazionali, come Tesla e Volkswagen, a spendere miliardi di dollari per lo sviluppo e la produzione di veicoli a nuova energia.

Questo sistema è stato da sempre fortemente criticato, poiché offriva pochi incentivi ai produttori di automobili per migliorare l’efficienza delle auto a benzina: la tecnologia ibrida plug-in, infatti, differisce da quella dei veicoli ibridi benzina-elettrici. Per tale ragione, il Ministero dell’Industria cinese ha deciso di consentire alle case automobilistiche di produrre gradualmente più ibridi benzina-elettrici e meno veicoli completamente elettrici, di fatto più costosi.

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I veicoli ibridi benzina-elettrici saranno ancora considerati auto a combustibili fossili, ma verranno riclassificati come “veicoli a basso consumo di carburante”. In questo modo, numero di “punti negativi” ricevuti per la produzione di queste auto sarà inferiore rispetto ai veicoli solo a benzina o diesel. Secondo gli esperti, a beneficiare di questo cambiamento saranno i leader globali del settore, quali Toyota e Honda, nonché i produttori cinesi quali Geely Automobile Holdings e Guangzhou Automobile Group.

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