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Sostituire le auto fossili con veicoli elettrici è l’unica strada su cui puntare?

Dall’Università norvegese di scienza e tecnologia arriva una critica al modello di transizione della mobilità basato su veicoli elettrici privati

veicoli elettrici
Via depositphotos.com

Passare da veicoli a combustione interna a veicoli elettrici non è la risposta. Occorre investire in sharing e trasporto pubblico gratuito

(Rinnovabili.it) – Rimpiazzare tutte le auto a combustione interna con veicoli elettrici è davvero sostenibile? La domanda viene dall’Università norvegese di scienza e tecnologia, cioè dai ricercatori di un paese dove la mobilità elettrica è all’avanguardia nel mondo. Perché allora interrogarsi e mettere in discussione un modello che, apparentemente, sta funzionando e fa scuola?

Una ragione c’è. Ha a che fare con un discorso più ampio, che riguarda la logica dei sistemi di trasporto nelle nostre società. Non ci interroghiamo troppo a fondo, infatti, sull’opportunità di sostituire semplicemente una tecnologia con un’altra piuttosto che rivoluzionare i modelli organizzativi ed economici. 

Questo modo di pensare è figlio di un determinismo tecnologico, per cui ormai è radicata nell’opinione pubblica, ma soprattutto nella classe politica, l’idea che sia la tecnologia a plasmare la società. Tappando le falle che essa stessa crea di volta in volta. 

Fare come la Norvegia non è per tutti

Secondo i ricercatori dell’ateneo norvegese, però, è importante comprendere le conseguenze di questo approccio. Fare come la Norvegia, dicono, non è per tutti. Anzi, potrebbe ostacolare gli sforzi dei paesi che vogliono un sistema dei trasporti veramente rispettoso del clima.

“È chiaro che se l’obiettivo è aumentare le vendite di veicoli elettrici, la Norvegia ha dimostrato come sia possibile farlo”, spiegano i ricercatori in un editoriale. “Tuttavia, riteniamo che una transizione della mobilità veramente verde richieda politiche che vadano oltre la sostituzione delle auto con motore a combustione con auto elettriche”.

E aggiungono: “Sostituire una tecnologia ‘più pulita’ con un’altra non fa nulla per risolvere i problemi posti dalle automobili in generale”. Traffico nelle ore di punta, parcheggi limitati, stress maggiore sulla rete, ma anche emissioni prodotte lungo il ciclo di vita delle auto. E, non ultimo, l’impatto ambientale e sociale dei minerali critici contenuti nelle batterie e la loro gestione a fine vita.

Investire sulle alternative di sistema

In Norvegia, il sostegno ad altre forme di mobilità, come le biciclette o i trasporti pubblici, è minimo rispetto agli incentivi per le auto elettriche. Che comunque rimangono appannaggio di una classe medio-alta.Quali modelli seguire, allora? Secondo i ricercatori, occorre incentivare le opzioni diverse dalla proprietà privata. Ad esempio, detrazioni fiscali per gli abbonamenti degli autobus o anche abbonamenti gratuiti. Poi, migliorare i sistemi di sharing e rafforzare il trasporto pubblico. Sperimentazioni che vanno in questa direzione sono già in atto. Si tratta ora di fare il salto di qualità.

Quali modelli seguire, allora? Secondo i ricercatori, occorre incentivare le opzioni diverse dalla proprietà privata. Ad esempio, detrazioni fiscali per gli abbonamenti degli autobus o anche abbonamenti gratuiti. Poi, migliorare i sistemi di sharing e rafforzare il trasporto pubblico. Sperimentazioni che vanno in questa direzione sono già in atto. Si tratta ora di fare il salto di qualità.