Arval ha commissionato uno studio indipendente per calcolare la reale efficienza dei veicoli commerciali leggeri elettrici. L’obiettivo era di dare informazioni utili ai fleet manager che si apprestano ad adottare in azienda tali mezzi
di Andrea Barbieri Carones
(Rinnovabili.it) – I veicoli commerciali leggeri elettrici sono adeguati alle esigenze di un’azienda? Una ricerca condotta a livello internazionale da Arval ha preso in considerazione l’impatto che il carico e la temperatura esterna hanno su questi veicoli.
Veicoli che, per molte aziende, rappresentano strumenti fondamentali della propria attività. Lo studio, reso noto dalla società di noleggio a lungo termine e di servizi di mobilità sostenibile, è stato fatto da un ente esterno specializzato nei collaudi e nelle omologazioni di veicoli.
La consegna era di condurre una ricerca “al fine di analizzare le prestazioni degli eLCV in diverse condizioni operative di guida”.
L’obiettivo era di dare una fotografia chiara di quello che significa avere in flotta degli “eLCV” o veicoli commerciali leggeri elettrici, in modo da poter prendere decisioni oculate e razionali nell’adozione di questi mezzi.
Lo studio si è basato su test standard su tre eLCV di noti produttori, appartenenti ai tre principali segmenti del settore. Vale a dire un LCV Small (peso totale di 2,4 tonnellate), un LCV Medium (peso da 2,4 a 3 tonnellate) e un LCV Large (peso di oltre 3 tonnellate).
Il peso è un elemento essenziale al fine di confrontare le prestazioni di un eLCV vuoto con le percorrenze effettuate a pieno carico, valutando non solo i chilometri percorsi ma ancheil tipo di strada e l’influenza della temperatura esterna.
Veicoli commerciali leggeri elettrici, i parametri legati a temperatura, carico utile e tipo di percorso
Da qui sono emerse delle valutazioni che hanno toccato questi 3 parametri.
Primo: la temperatura. Dai test è emerso come il freddo influisca sulle prestazioni della batteria. Sia in termini di capacità che di rigenerazione in frenata. Basti pensare che in un ciclo combinato in condizioni invernali, i responsabili delle flotte possono prevedere un’autonomia effettiva del 60-70% di quella ufficiale indicata dal costruttore.
Secondo: il carico utile. Negli eLCV il carico incide in percentuali molto simili a quelle dei furgoni Diesel. In pratica: più il carico è pesante, più si consuma. Gasolio o elettricità. In media, con un carico del 75% della portata massima consumano il 20% di carburante in più rispetto a un viaggio in cui il mezzo è vuoto.
Terzo: il tipo di percorso. Di solito, i furgoni elettrici dispiegano la massima efficienza nei percorsi extraurbani a velocità media e costante. In tutti e tre gli scenari di carico (0%, 50%, 100%) i tre tipi di furgone hanno realizzato mediamente l’82% della percorrenza ufficiale. Il tipico ciclo “fermata e ripartenza” dei percorsi urbani, che impone a un veicolo pesante ripetute accelerazioni da fermo, sembra incidere più di quanto previsto sul consumo di energia, che non viene completamente recuperata con la rigenerazione della frenata.
L’indagine ha anche analizzato il tema della ricarica degli eLCV. Già, perché questa rappresenta un fattore essenziale del processo decisionale dei fleet manager. La ricarica dei veicoli elettrici può infatti necessitare una programmazione a monte un po’ più accurata rispetto ai rifornimenti dei veicoli a benzina o Diesel. Il motivo è semplice: occorre valutare se il furgone può viaggiare un giorno intero con una sola ricarica, se si ferma durante il tragitto e se è possibile usare queste soste per ricaricarlo. Ma anche se rimane in sede durante la notte e quindi se può essere ricaricato nel periodo di mancato utilizzo.
Fondamentale, quindi, per il bilancio economico della mobilità elettrica prendere in considerazione il risparmio ottenibile con rifornimenti presso proprie strutture, che permettono una ricarica completa per una batteria da 50 kWh con meno di 10 euro di spesa. Con conseguente abbattimento del TCM o total cost of mobility.
“La diffusione dei veicoli commerciali leggeri elettrici nelle flotte aziendali sconta un ritardo rispetto alle auto passeggeri” spiega Massimiliano Abriola, head of strategy, consulting & Arval Mobility Observatory di Arval Italia.
“Oggi, l’offerta di veicoli commerciali leggeri elettrici copre praticamente tutti i segmenti. Pertanto il ricorso a veicoli più sostenibili, anche oltre l’utilizzo per l’ultimo miglio, è una opzione concreta. Siamo in grado di suggerire ai nostri clienti quando i veicoli commerciali elettrici possono essere idonei anche nel caso di percorrenze da 120 a 150 chilometri al giorno, coniugando l’aspetto legato agli obiettivi di sostenibilità al bilancio economico della mobilità”.