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I camion elettrici sono ancora un miraggio. Per colpa dell’industria

Traporto pesante: indietro sul passaggio all’elettrico
Foto di Christian Chen su Unsplash

Il trasporto pesante genera il 30% delle emissioni del settore, anche se rappresenta solo il 3% del parco circolante

Le emissioni del trasporto pesante continueranno a salire se i produttori non investiranno in modo deciso sull’elettrico, mettendo a rischio gli obiettivi sul clima. I principali marchi mondiali sono in ritardo sulla transizione e non hanno piani adeguati per fare la loro parte nell’abbattimento delle emissioni del trasporto pesante. Mancano obiettivi a breve termine, l’iniezione di risorse necessaria non si vede, e i piani di transizione a lungo termine risultano poco credibili.

È la valutazione di Carbon Tracker sulla performance degli 8 maggiori produttori mondiali di mezzi pesanti, che da soli rappresentano circa il 50% della produzione e delle vendite a livello globale. Un settore solo apparentemente di nicchia e secondario per gli obiettivi climatici. Camion, tir e pullman sono appena il 3% dei veicoli che circolano su strada, ma rappresentano il 30% delle emissioni dei trasporti su gomma. Quota destinata a salire man mano che l’elettrificazione dei veicoli privati aumenta.

Trasporto pesante, appena 100mila unità a zero emissioni nel 2023

Il rapporto “Heavy Lifting Required: Truckmakers’ Electric Transition” mostra con i numeri il ritardo dei marchi del trasporto pesante. Per essere allineati con lo scenario Net Zero dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), entro il 2035 dovrebbero circolare in tutto il mondo più di 13 milioni di mezzi pesanti a zero emissioni. Eppure, nel 2023 il dato è ancora fermo a meno di 100.000 unità. Oggi l’industria produce appena il 2% di camion e pullman elettrici sul totale dei veicoli che escono dalla catena di montaggio.

Per i 4 produttori europei passati al vaglio il problema non è tanto l’offerta di modelli a zero emissioni quanto la loro effettiva produzione. Traton e Iveco hanno, rispettivamente, il 51 e il 52% di modelli a zero emissioni, ma i mezzi elettrici che escono dagli stabilimenti sono appena lo 0,8 e lo 0,5% del totale. Volvo e Daimler offrono, a zero emissioni, 1 modello su 3 e 1 modello su 5, e quelli effettivamente prodotti arrivano al massimo all’1% del volume totale per il più virtuoso, Volvo.

“La mancanza di obiettivi a breve termine riduce la probabilità che gli obiettivi a lungo termine vengano raggiunti e aumenta il rischio di una transizione disordinata verso l’elettrificazione”, commenta Ben Scott, autore del rapporto.

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