Alla fine è successo: Tavares addio. Il numero uno di Stellantis ha lasciato la guida della big company dell’automotive, prima della naturale scadenza del suo contratto, a inizio 2026. Appena poche settimane fa, ad ottobre il manager portoghese, nonostante i seri problemi di “salute” dell’azienda, – crisi delle vendite, livelli produttivi, chiusura di stabilimenti, transizione energetica – aveva deciso di proseguire il suo percorso, cambiando alcuni dirigenti ai vertici dell’azienda ed incassando il doppio via libera del presidente John Elkann e del Cda. Poi l’annuncio a sorpresa del passo indietro, che ora necessita di qualche mese di tempo, per essere colmato. Infatti, la nomina arriverà nel primo semestre 2025 (nel frattempo, è stato creato un nuovo Comitato Esecutivo ad interim presieduto da Elkann), con una serie di totonomi che stanno circolando nelle ultime ore. Tavares era arrivato a capo dell’azienda nel 2019 dopo la fusione tra Fca (marchi Fiat, Alfa, Lancia, Maserati, Jeep, Chrysler e Ram) e Psa (Citroen, Peugeot, Ds e Opel).
Tavares addio, le parole di Elkann ed il futuro del gruppo
“Siamo grati a Carlos per il suo impegno costante in questi anni – ha dichiarato Elkann – e per il ruolo che ha svolto nella creazione di Stellantis, in aggiunta ai precedenti rilanci di Psa e di Opel, dando avvio al nostro percorso per diventare un leader globale nel settore”. Il futuro? “Intendo mettermi subito al lavoro con il nostro nuovo comitato esecutivo ad interim con il supporto di tutti i nostri colleghi di Stellantis, mentre completiamo il processo di nomina del nuovo Ceo. Insieme garantiremo la puntuale attuazione della strategia della Società nell’interesse di lungo termine di Stellantis e di tutti i suoi stakeholders”.
Il dopo Tavares, chi potrebbe essere il nuovo Ceo di Stellantis?
Ed eccoci al consueto totonomi. Tra i nomi dei manager che stanno circolando in queste ore, uno dei principali è quello di Luca de Meo, attuale numero uno di Renault e responsabile dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei dell’automobile che ha rilanciato il brand francese e non sembra volerlo mollare, mentre tra le tante ipotesi c’è anche quella di un ipotetico pressing del presidente francese Emmanuel Macron, per una fusione Stellantis-Renault. Altri nomi? Jean-Philippe Imparato, ex Ad di Alfa Romeo e da ottobre chief operating officer Enlarged Europe di Stellantis e Ceo di Pro One, e di Edouard Peugeot, figlio dell’attuale presidente di Peugeot Invest, Robert Peugeot, e con un passato in JPMorgan e TowerBrook. Va ricordato che l’azienda controlla l’11% dei diritti di voto di Stellantis con il 7,1% di azioni.
Tavares addio: le difficoltà della situazione
Chiaro è che chiunque sia il successore di Tavares, la posta in gioco è altissima e rovente, viste le condizioni difficili in cui si trova l’industria automobilistica europea, stretta tra la morsa cinese e le decisioni economiche di Donald Trump. C’è da decidere come rilanciare le vendite, e su quali dei 14 marchi del super gruppo puntare o lasciare (Maserati dentro o fuori?), così come impostare il futuro dell’elettrico e quali modelli portare avanti e in quale modalità (Stla Medium, Large, e Frame), con l’arrivo della nuova Panda e la Citroen C3. Insomma le incognite sono veramente molte.
Tutti i numeri di Stellantis
Ma veniamo ai numeri, decisamente non buoni: nel terzo trimestre 2024 Stellantis ha visto calare del 27% i ricavi, a 33 miliardi di euro, anche le consegne consolidate sono state pari a 1,148 milioni di unità, in calo di 279.000 unità, cioè del 20% rispetto al 2022, con problemi sia in Europa che in America, con perdite pesanti: 496.000 veicoli immatricolati in Europa da luglio a settembre nel 2024 rispetto ai 599.000 del 2023 (-103.000) e di 299.000 venduti negli Usa confrontate con le 470.000 di 12 mesi fa (-171.000), senza contare che in 12 mesi, secondo Bloomberg, il valore delle azioni è sceso del 38%. Insomma un futuro tutto da scrivere, fermo restando le turbolenze che stanno destabilizzando il settore a livello continentale.