Se verranno riscontrate pratiche sleali nei sussidi alle auto elettriche, scatteranno i dazi
(Rinnovabili.it) – I sussidi alle auto elettriche cinesi preoccupano l’Unione Europea, al punto da aprire un’indagine per vederci chiaro. Bruxelles, infatti, ha fatto questo passo formale allarmata dal possibile effetto dumping sui produttori europei. L’indagine è partita ieri e si concluderà entro massimo 13 mesi.
Se verrà riscontrato che i sussidi alle auto elettriche non sono tutti “legittimi”, l’esecutivo europeo potrà imporre dazi temporanei già dopo 9 mesi dall’avvio delle indagini. Misure definitive contro le pratiche commerciali sleali, invece, hanno tempo per essere approvate entro la fine dell’inchiesta. La Commissione UE prenderà di mira tutta la filiera dell’automotive elettrico del Dragone, non soltanto la produzione. Le conseguenze verranno quindi valutate anche su importatori e consumatori.
Concorrenza sleale
Non è un fulmine a ciel sereno. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, aveva annunciato l’avvio dell’indagine nel suo discorso sullo stato dell’Unione il 13 settembre. La Commissione ha poi avviato la procedura senza che ufficialmente le fosse richiesto da una denuncia dei produttori europei. Ha raccolto prove che considera “sufficienti” circa il recente aumento delle importazioni a basso prezzo di veicoli elettrici dalla Cina. Di qui, il sospetto che potesse rappresentare una minaccia economica per l’industria domestica. Contatti con il governo cinese sono stati avviati in anticipo, e comunque Pechino potrà formalmente spiegare le sue ragioni, così come le aziende cinesi potranno presentare commenti, prove e argomentazioni.
“Il settore dei veicoli elettrici racchiude un enorme potenziale per la futura competitività dell’Europa e per la leadership industriale verde”, ha detto von der Leyen. “I produttori automobilistici dell’UE e i settori correlati stanno già investendo e innovando per sviluppare appieno questo potenziale. Ovunque troveremo prove che i loro sforzi sono ostacolati da distorsioni del mercato e concorrenza sleale, agiremo con decisione. E lo faremo nel pieno rispetto dei nostri obblighi comunitari e internazionali”.