La nuova commissaria alla Transizione Pulita ribatte al PPE: non cambieremo idea sullo stop delle auto endotermiche nel 2035. Il partito popolare chiede un rinvio e di aprire anche a e-fuel e biocarburanti
È subito scontro tra PPE e Teresa Ribera. Sul tema più divisivo di cui si è discusso a Bruxelles in questi anni, e su cui il governo Meloni è in prima linea con il suo non-paper sulle auto elettriche: lo stop alle auto diesel e benzina a partire dal 2035. Il Partito popolare europeo lo ha votato nella scorsa legislatura. Salvo ricredersi strada facendo. E oggi, con la nuova Commissione UE insediata da qualche giorno, torna a chiedere con forza un rinvio. Ma la nuova commissaria alla Transizione Pulita, la spagnola Teresa Ribera, conferma quanto aveva già anticipato nelle scorse settimane: non se ne parla.
Stop auto diesel e benzina, cosa prevede?
Durante la scorsa legislatura, Parlamento e Consiglio UE hanno stabilito che a partire dal 2035 non sarà più possibile immatricolare nuove auto con motori endotermici. La decisione fa parte del Green Deal e dovrebbe contribuire a decarbonizzare i trasporti, uno dei settori dove ci sono stati meno progressi nel ridurre le emissioni di gas serra in questi anni. Inoltre, la decisione fornisce un quadro regolatorio certo all’industria dell’auto, che può programmare meglio investimenti e scelte strategiche nella virata verso le auto elettriche.
Il percorso fino al 2035 è scandito da una serie di tappe. Le emissioni medie delle auto dovranno continuare a scendere, anno dopo anno. Le case auto che sforano i limiti consentiti dovranno pagare delle multe.
Trasporti, in UE la decarbonizzazione è 3 volte più lenta
I trasporti generano il 25% delle emissioni di gas serra dell’UE. E il 70% di questa quota deriva dal traporto su strada – auto, camion, furgoni. Dal 1990 a oggi la curva delle emissioni dei trasporti in Europa ha continuato a crescere. Il ritmo della decarbonizzazione del settore, rileva uno studio di Transport & Environment, è 3 volte più lento di quello degli altri settori dell’economia del continente. E di questo passo, nel 2030 le emissioni dei trasporti saliranno al 44% del totale.
Il PPE: revocare lo stop al 2035
Nei giorni scorsi, il PPE è tornato sulla questione con un documento condiviso da indirizzare alla Commissione UE. Lo stop alle auto diesel e benzina nel 2035 “dovrebbe essere revocato”, sostiene il partito che ha preso più voti alle elezioni dello scorso giugno (e si è accaparrato metà dei nuovi commissari).
L’argomento principale? Bisogna garantire la “neutralità tecnologica”, si legge nel documento. La messa al bando dei veicoli con motore a combustione interna è strutturata in modo da prevedere solo la sostituzione con auto elettriche.
Il PPE spinge per permettere anche opzioni come i combustibili elettrici e altre tecnologie low-carbon. Tutte sullo stesso piano. Inclusi i biocarburanti, su cui è il governo italiano (praticamente da solo) a spingere. “La revisione dovrebbe riconoscere il ruolo dei carburanti alternativi, inclusi e-fuels, biocarburanti, rinnovabili e sintetici”, chiede il PPE.
Ribera: nessun rinvio per lo stop auto diesel e benzina
A stretto giro arriva la risposta di Teresa Ribera. Posticipare lo stop auto diesel e benzina “non è una cosa che stiamo prendendo in considerazione e direi che non è una cosa che praticamente nessuno sta prendendo in considerazione”, ha affermato la vice-presidente esecutiva della Commissione von der Leyen 2.0.
“La questione sul tavolo”, ha continuato Ribera, a margine di una visita a uno stabilimento di ArcelorMittal a Gand, è come “accompagnare l’industria automobilistica europea in un processo di trasformazione in corso e in una corsa industriale globale attivata da anni”, garantendo però “stabilità” sulle tempistiche.