Bruxelles vuole cambiare la definizione di e-fuel, rendendo meno stringente il requisito della neutralità di carbonio. Lo rivelano dei documenti interni visti da Euractiv
Non si placa lo scontro sullo stop auto diesel benzina nel 2035
(Rinnovabili.it) – L’UE sta per dare un’altra picconata allo stop alle auto diesel e benzina nel 2035. Prima ha ceduto al ricatto della Germania sui combustibili elettrici, ammessi in extremis per salvare la vendita di auto endotermiche. Adesso Bruxelles vuole cambiare la definizione di e-fuel, rendendo meno stringente il requisito della neutralità di carbonio.
Ma così verrebbe meno la ragion d’essere stessa del provvedimento. Nel 2022, Europarlamento e Consiglio avevano trovato la quadra per vietare entro 13 anni la vendita di nuovi veicoli a combustione. L’idea era di accompagnare e accelerare la transizione alla mobilità elettrica, dando un quadro chiaro all’industria (industria peraltro già lanciata verso il phase out in date attorno al 2030).
Le proteste della Germania
Berlino (seguita a ruota dall’Italia) però ci aveva ripensato e all’inizio di quest’anno ha preteso di riaprire il dossier e cambiare l’accordo. Una mossa decisamente irrituale. Che è finita a favore del governo tedesco. Il nuovo accordo permette di continuare a vendere auto endotermiche, ma solo a patto che siano alimentate esclusivamente con combustibili ottenuti nel rispetto della neutralità di carbonio.
Nuovo scoglio per lo stop auto diesel e benzina nel 2035
Ora i nodi vengono al pettine. Perché a Bruxelles due direzioni generali stanno provando a dare una definizione precisa di “CO2 neutral fuels” e le opinioni, diciamo così, sono discordanti. La DG GROW propone di seguire la RED e di adottare i criteri in vigore per i combustibili rinnovabili non di origine biologica (RFNBO). La DG CLIMA punta i piedi perché, stando alla RED, la riduzione di CO2 che potrebbe essere garantita rispetto ai combustibili fossili sarebbe solo del 70%. In pratica, si aprirebbe la porta all’uso di CO2 non esclusivamente catturata dall’aria. Addio neutralità.
“Pertanto, è imperativo che la definizione includa solo i carburanti rinnovabili per trasporti di origine non biologica (RFNBO), che consentono un risparmio delle emissioni di gas serra del 100%”, aggiunge la DG CLIMA in un documento interno visto dal portale Euractiv.