Nello stabilimento Termoli di Stellantis, dal 2026, partirà la produzione del cambio eDCT che sarà montato sui veicoli ibridi

Stellantis porta nuova linfa produttiva nella fabbrica di Termoli, in Molise. Gli operai dello stabilimento sono chiamati a produrre il cambio eDCT (Electrified Dual Clutch Transmission) con un obiettivo di produrre, a regime, 300.000 unità all’anno. Con questo annuncio il gruppo europeo dell’automotive in linea con quanto annunciato nei mesi scorsi ed in linea col piano strategico aziendale al MIMIT, mira a rinnovare e ampliare l’offerta di vetture ibride.
Stellantis, nuovo cambio per puntare all’ibrido
Il cambio eDCT, infatti, sarà installato su vetture a trasmissioni ibride, e lo stabilimento molisano diventa il terzo polo produttivo di Stellantis dopo Mirafiori e Metz, in Francia; in quest’ultima, prima fabbrica a iniziare il cammino verso la produzione di trasmissioni ibride, verrà impiantata anche una nuova linea di assemblaggio.
Il gruppo dunque rilancia “il proprio impegno nelle fabbriche italiane, in linea con il piano industriale” presentato lo scorso dicembre al ministero delle Imprese e del Made in Italy, e conferma “i piani di sviluppo negli stabilimenti francesi, che hanno beneficiato di consistenti investimenti negli ultimi anni, volti a garantirne l’ammodernamento e la conversione in linea con la transizione elettrica“.
Rilanciare Termoli nel 2026: lavoro per 300 operai Stellantis
I cambi eDCT saranno montati su tutta la gamma Stellantis dei veicoli Mild Hybrid (MHEV) sulla nuova generazione dei Plug-in (PHEV), “caratterizzati da prestazioni di riferimento in termini di contenimento pesi, risparmio carburante, emissioni nocive“. La produzione partirà entro il primo semestre del 2026 e rappresenta un segnale importante per lo stabilimento, poiché l’assegnazione di questa nuova produzione impiegherà circa 300 lavoratori (sui 1.800 della fabbrica), che compenseranno almeno parzialmente la chiusura della produzione del motore FIRE.
Che fine ha fatto la gigafactory?
La notizia è stata accolta con favore dai sindacati, che però rilanciano la vera questione, ovvero l’avvio della realizzazione della gigafactory per la produzione di batterie destinate alle auto elettriche, come annunciato nei mesi scorsi e poi messo in standby da Stellantis, ma più in generale sulle produzioni future a Termoli, che potranno garantire un adeguato ritorno al lavoro per gli operaio molisani.
Stellantis – attualmente il quarto produttore al mondo di auto – ha sottoscritto un accordo con CATL, il più grande produttore globale di batterie – per costruire una gigafactory con un impegno economico di oltre 4 miliardi di euro, ma in Spagna.