Stellantis investirà 1,5 miliardi di euro per acquisire circa il 20% di Leapmotor e insieme alla società cinese realizzerà un polo della mobilità elettrica "altamente competitivo ed efficiente"
Tavares storce il naso nei confronti dell’indagine UE sui veicoli elettrici cinesi
(Rinnovabili.it) – Stellantis punta alla Cina. “L’offensiva” è arrivata ieri con l’annuncio dell’investimento da 1,5 miliardi di euro che permetterà al produttore auto di acquisire circa il 20% di Leapmotor, diventando così azionista strategico. E sebbene il nome Leapmotor possa dire poco o nulla qui in Italia, nella Repubblica popolare si tratta di una realtà, seppur piccola, in piena crescita.
La società svolge attività di ricerca, sviluppo e produzione di veicoli elettrici e nel 2022 ne ha venduto quasi 111mila mezzi a livello nazionale, contro le 44mila unità del 2021. Numeri interessanti che impallidiscono però se confrontati con quelli medi del mercato cinese dove i grandi marchi automobilistici registrano vendite vicino ai 2 milioni di unità.
Ecco perché, in occasione del Salone di Monaco il CEO Zhu Jiangming aveva ribadito che per “sopravvivere”, l’azienda avrebbe dovuto raggiungere le 500.000-1 milione di unità di vendite all’anno. “Le prime 10 case automobilistiche del mondo hanno tutte vendite annuali superiori a 4 milioni di unità. È difficile raggiungere una tale portata solo in Cina. Pertanto, la globalizzazione è una necessità”, sottolineava allora l’amministratore delegato. E mentre Leapmotor era in cerca di un aggancio per il mercato globale, Stellantis tentava di trovare un appoggio su quello cinese. L’operazione odierna si configura dunque come un win-to-win, almeno sulla carta, sebbene la borsa non abbia risposto positivamente.
“Riteniamo che sia il momento perfetto per assumere un ruolo di primo piano nel supportare i piani di espansione globale di Leapmotor, uno dei più impressionanti nuovi protagonisti dei veicoli elettrici che ha una mentalità imprenditoriale e tecnologica simile alla nostra”, ha affermato Carlos Tavares, CEO di Stellantis. “Attraverso questo investimento strategico, possiamo occupare uno spazio vuoto nel nostro modello di business e beneficiare della competitività di Leapmotor sia in Cina che all’estero”.
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La Joint venture Stellantis-Leapmotor
Nel dettaglio l’accordo prevede anche la creazione di joint venture, la Leapmotor International, guidata da Stellantis che ha diritti esclusivi per l’esportazione e la vendita e la produzione, dei mezzi Leapmotor al di fuori dei confini cinese. Si tratterà di un primo rapporto globale nel settore nel settore dei veicoli elettrici tra una casa automobilistica leader e un OEM cinese di soli veicoli elettrici. La partnership mira a creare un polo della mobilità elettrica “altamente competitivo ed efficiente”. L’obiettivo? Incrementare le vendite dell’azienda cinese in patria, sfruttando la grande presenza commerciale globale del gruppo automobilistico per accelerare le vendite del marchio Leapmotor in altre regioni, a cominciare dall’Europa a partire da metà del 2024. Al tempo stesso Stellantis NV sfrutterà l’ecosistema altamente innovativo ed efficiente in termini di costi di Leapmotor per accelerare i suoi obiettivi di elettrificazione.
Tavares, in passato un forte critico delle importazioni cinesi a basso costo in Europa, ha tenuto a ribadire ai giornalisti che il nuovo accordo non renderà in nessun modo il Gruppo un “cavallo di Troia” per il Made in China. Ma al tempo stesso ha espresso tutta la sua contrarietà nei confronti dell’indagine avviata dalla Commissione UE su eventuali pratiche di commercio sleali attuate dalla Cina nell’automotive per il mercato europeo. “Poiché dobbiamo affrontare questioni globali, dobbiamo adottare una mentalità globale […] Ci piace la competizione”, ha affermato il CEO. “Avviare un’indagine non è il modo migliore per affrontare queste domande”.
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