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Tavolo Stellantis, 2mln di investimenti 2025 in Italia. Tutti i dettagli sul piano di rinascita

Tavolo Stellantis, nel 2025, 2 miliardi di investimenti in Italia: tutti i dettagli sul piano di rinascita
Tavolo tecnico Stellantis: Fonte Mimit

Una pioggia di miliardi per rilanciare il settore italiano dell’automotive. Dal tavolo Stellantis al Mimit, dove hanno partecipato Anfia, sindacati e Regioni, sembrano arrivare buone notizie per il rilancio dell’industria automobilistica in Italia. Il gruppo rilancia 2 miliardi di euro di investimenti in Italia nel 2025, e 6 miliardi acquisti da fornitori operanti in Italia, con la produzione della nuova Panda a Pomigliano, la 500 a Mirafiori, mentre a Melfi andranno le produzioni Ds, Jeep e Lancia, infine, Cassino con le Alfa e una top di gamma. Insomma sembra il ritorno del buon vento tra l’Italia e quel che rimane dell’ex-Fiat, solo per usare un termine nostalgico. E sembra che ora John Elkann sia anche pronto a presentarsi alla Camera.

Ma dal governo, cosa arriva a Stellantis?

Chiaramente soldi. Un miliardo di euro è quello che dal super tavolo al Mimit viene fuori a supporto dell’industria automobilistica italiana nel 2025, in sostegno delle imprese collegate alla filiera Stellantis nella transizione in corso. E da parte dell’azienda guidata da John Elkann? Ogni stabilimento avrà un piano di modelli che arrivano al 2032.

Produzione in ogni stabilimento: il dettaglio

Come detto in apertura, a Pomigliano, dal 2028, sarà installata la nuova piattaforma (Stla-Small), sulla quale è prevista la produzione di 2 nuovi modelli compatti, tra cui l’estensione della produzione della Panda fino al 2030. A Melfi, invece, dove è stata installata la piattaforma Stla-Medium, nel prossimo anno sarà prodotta la nuova Jeep Compass, elettrica ed ibrida, la nuova Lancia Gamma, la nuova Ds.

Per quanto riguardsa Cassino, invece nascerà la nuova piattaforma STLA Large (+ STLA Brain + STLA Smart Cockpit) su cui saranno prodotti 3 nuovi modelli, a partire dal 2025 con la nuova Stelvio, poi la nuova Giulia nel 2026 e infine una vettura top di gamma. Tra le novità, in valutazione Giulia e Stelvio ibride oltre che elettriche.

“E’ confermato il ruolo centrale di Torino Mirafiori sarà sede della regione Enlarged Europe, centro globale della divisione veicoli commerciali, al momento unico sito al mondo per i test di sviluppo delle batterie elettriche e hub produttivo della nuova generazione della 500 ibrida e della futura 500 elettrica“, ha detto Jean Philippe Imparato; nello storico stabilimento di Torino Mirafiori saranno prodotte la 500 ibrida e la nuova generazione della 500 BeV elettrica, mentre Torino sarà la sede della Regione Europa di Stellantis e il quartier generale della divisione Veicoli Commerciali del gruppo.

Stellantis al Mimit insieme ai sindacati per rilanciare la produzione di auto in Italia, preservare industria e posti di lavoro. Dal governo 1 miliardo di euro sul piatto


Batterie a Termoli: futuro molto incerto

Mirafiori sarà inoltre la sede di SUSTAINera, centro di sperimentazione e di riciclo del gruppo e consoliderà il Battery Technology Center, attuale sede dell’unico centro al mondo del Gruppo per i test e lo sviluppo delle batterie, che secondo i piani per Imparato, “aumenta la capacità di Stellantis di progettare, sviluppare e testare pacchi batteria, moduli, celle ad alta tensione e software che andranno ad alimentare i futuri veicoli. Il centro è tra i più grandi dell’industria automobilistica europea“. Ma la vera nota dolente del tavolo al Mimit riguarda proprio la gigafactory di Termoli: nessuna certezza sulla sua realizzazione.


Nel comunicato stampa del gruppo, “Stellantis ha ribadito il suo impegno nel sostegno finanziario della joint venture, che comunicherà il suo piano nel 2025 e che resta aperta a studiare la realizzazione della Gigafactory in base all’evoluzione delle tecnologie e in considerazione del mercato e della competitività dei fattori abilitanti del sistema Paese“.

Governo soddisfatto, pace fatta con Stellantis (?)

Oggi l’Italia può cambiare la politica industriale europea. Siamo in prima linea per superare le ideologie del green deal e realizzare finalmente un approccio pragmatico e realistico, capace di coniugare la sostenibilità ambientale con le esigenze produttive e sociali del nostro sistema industriale“, le parole del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al Tavolo, “dobbiamo essere tutti consapevoli che la grande battaglia per la sopravvivenza del sistema automotive, e quindi industriale, si svolge in questi mesi in Europa. Di fronte al collasso dell’industria auto del continente, serve un grande sforzo di sistema per tutelare la produzione e salvaguardare l’occupazione.

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