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La Commissione UE passa il bianchetto sugli standard Euro 7

Standard Euro 7: passo indietro dell’UE, saranno come l’Euro 6
Photo by Joseph Chan on Unsplash

L’UE lavora da 4 anni a nuovi standard Euro 7

(Rinnovabili.it) – Tra i corridoi di Bruxelles fanno breccia gli argomenti dei lobbisti delle case automobilistiche. Meglio non fissare nuovi limiti emissivi per le auto, sarebbe la mazzata finale a un’industria già fiaccata dal Covid, dalla crisi energetica e dal calo delle vendite. Così la Commissione UE decide di passare il bianchetto sui futuri standard Euro 7: saranno identici agli Euro 6.

“Alla luce delle attuali circostanze geopolitiche ed economiche, è stata effettuata una revisione finale per garantire considerazioni aggiornate per l’industria automobilistica e i consumatori”, si legge nel progetto di legge preparato dall’esecutivo europeo, che sarà presentato il 9 novembre ed è stato visto in anteprima da Politico. “La domanda e le vendite di veicoli a motore sono diminuite e le esigenze di investimento per la trasformazione verde sono in aumento”, continua il documento notando che tutto ciò ha portato a “una pressione senza precedenti” sul settore.

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Risultato? Tutte queste considerazioni spingono la Commissione a “minimizzare” i costi associati a standard Euro 7 più stringenti. Tradotto: i nuovi limiti emissivi non cambieranno nulla rispetto agli Euro 6. Tanto, ragionano a Bruxelles, si sta già lavorando allo stop alla vendita di veicoli con motori endotermici entro il 2035.

È esattamente la linea portata avanti dalle case automobilistiche in questi mesi. Il denaro necessario per adeguare i motori a diesel e benzina a nuovi standard Euro 7 sarebbero meglio investiti nella transizione all’elettrico, su cui è necessario lavorare subito per farsi trovare pronti alla scadenza del 2035.

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“La lobby dell’industria automobilistica si è opposta strenuamente all’Euro 7″, spiega Anna Krajinska di Transport & Environment. “Ora la Commissione ha ceduto alle loro richieste. I profitti delle case automobilistiche hanno la priorità sulla salute di milioni di europei”.

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