La posizione del PE è passata con 329 sì, 230 no e 41 astenuti
(Rinnovabili.it) – Anche il Parlamento europeo getta la spugna sui nuovi standard Euro 7. La posizione adottata oggi in vista del negoziato finale con il Consiglio (trilogo) pecca di ambizione e non migliora di molto l’insipida proposta essa sul tavolo dalla Commissione, che con un aggiornamento “soft” dei limiti emissivi per auto, furgoni e mezzi pesanti punta a non esasperare il clima politico a Bruxelles sul dossier trasporti. Già infuocato dall’ok allo stop definitivo della vendita di nuove auto diesel e benzina dal 2035.
Le modifiche dell’Europarlamento agli standard Euro 7
Cosa chiederanno gli eurodeputati? La proposta rivista da Strasburgo non tocca i livelli proposti dalla Commissione per i limiti alle emissioni dei veicoli privati. Sui veicoli commerciali leggeri l’unica modifica suggerita è una nuova ripartizione della categoria in tre tronconi, in base al peso. Qualche miglioramento, ma minimo, arriva invece sul fronte delle emissioni di autobus e veicoli pesanti. Emissioni che l’Europarlamento vuole siano misurate sia in laboratorio che in condizioni di guida reali.
Pochi cambiamenti anche per quelle voci dei nuovi standard Euro 7 che riguardano più direttamente i veicoli elettrici. L’aggiornamento proposto dalla Commissione, infatti, inserisce per la prima volta anche delle soglie per le emissioni che derivano dal consumo dei freni e dall’abrasione degli pneumatici, che diventano rilevanti con un parco veicoli futuro più pesante di quello attuale (con il passaggio all’elettrico, che implica pesi maggiori a causa delle batterie). L’Europarlamento chiede di allineare le metodologie di calcolo e le soglie massime dell’UE per queste due fattispecie alle norme internazionali, attualmente in fase di elaborazione da parte della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite. Il testo prevede infine requisiti minimi di durata delle batterie per auto e furgoni più elevati di quelli proposti dalla Commissione.
Durissimo il commento di Transport & Environment, l’ong paneuropea che monitora la transizione alla mobilità elettrica. Gli standard Euro 7 approvati oggi sono “peggio che inutili”, attacca Anna Krajinska di T&E. “Le case automobilistiche lo useranno per rendere verdi le auto che difficilmente sono più pulite di oggi. L’ultimo standard di inquinamento che i motori dovranno rispettare è lettera morta. I legislatori dovrebbero avere la decenza di rinominarlo Euro 6F o di ritirarlo”, aggiunge.
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